Porti, il ministero prende tempo sull'alleanza Roma-Abruzzo

Ci sono l’accordo delle Regioni Lazio e Abruzzo, l’ok delle associazioni d’impresa e il consenso dell’Autorità di Civitavecchia. Manca solo il via libera del governo

PESCARA. «Delrio ha riconosciuto la bontà del dossier predisposto da Regione Abruzzo, con riferimento alla valenza strategica per il Paese di collegamenti trasversali tra i due mari che vede Abruzzo e Lazio naturalmente candidate a svolgere tale ruolo». Il comunicato della Regione è arrivato solo il giorno dopo l’incontro tra il presidente Luciano D’Alfonso e il ministro Graziano Delrio. E un giorno dopo l’incontro dei rappresentanti di tutte le associazioni d’impresa (Confindustria Chieti-Pescara in testa) con un alto funzionario del ministero. Segno che il dialogo sul passaggio del sistema portuale abruzzese dall’autorità di Ancona (come previsto dalla riforma) a quella di Civitavecchia è aperto ma difficile. Probabilmente in settimana sarà il commissario dell’autorità laziale Pasqualino Monti a salire le scale del ministero per ribadire la bontà del progetto.

Basterà? Il timore del ministero è che facendo passare la proposta di Abruzzo e Lazio si apra la porta alle rivendicazioni di Campania e Liguria, che hanno già ottenuto un tavolo tecnico per approfondire le loro questioni. Oppure alle critiche degli operatori privati che contestano il fatto che i comitati di gestione delle Autorità siano composti esclusivamente da rappresentanti delle istituzioni.

«La Riforma dei porti», commenta Antonio Nervegna, coordinatore della commissione regionale per la portualità, «deve tenere conto della volontà della Regioni, non si vede come sarebbe possibile, per il ministero delle Infrastrutture, disattendere le volontà concorrenti istituzionali, politiche e imprenditoriali di Abruzzo e Lazio. Si tratta di costruire un canale intermodale – nave ferrovia autostrada – tra i porti di Roma e i porti d’Abruzzo, intercettando i flussi già esistenti, il traffico che non utilizza ancora le autostrade del mare e, soprattutto, fornire agli imprenditori un progetto certo su cui investire per una mobilità sostenibile. Connettere il Lazio (con un unico centro decisionale ossia unica Autorità di sistema portuale) e l’Abruzzo con la Macroregione adriatico-ionica ed i suoi porti, tra cui Igoumenitsa per Grecia-Turchia ed Iran», dice Nervegna, «è un progetto di sviluppo che merita attenzione e a cui nessuno può opporre un no preconcetto».

A dare forza al progetto di alleanza è l’accordo tra Regioni che avrà forza costituzionale se trasformata in legge. In base all’articolo 117 della Costituzione infatti: «La legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni». Il ministero avrà la forza di opporsi? (a.d.f.)

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