Precipita da 4 metri, operaio muore

Capofficina della Wts vittima della caduta da una piattaforma mobile
CHIETI. Precipita da una piattaforma mobile e muore dopo meno di un’ora al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata. Inutile la corsa disperata in ambulanza e il tentativo di rianimazione operato da un medico specialista. Gianni M., 43 anni, teatino, è l’ultima vittima di una lunga catena di infortuni mortali che da mesi funesta il mondo del lavoro. La tragedia è avvenuta nello stabilimento principale della Walter Tosto serbatoi, in via Grande, nell’area industriale di Chieti scalo.
Erano da poco passate le 19 quando in fabbrica è scattato l’allarme per un lavoratore precipitato da una piattaforma elevatrice. Pochi minuti dopo, un’ambulanza del 118 ha prelevato il ferito per il trasporto nel vicino ospedale. Sul posto sono intervenuti per le indagini i carabinieri della compagnia di Chieti, ma fino a tarda sera ben poco è trapelato sulla identità dell’operaio ferito e soprattutto sulle modalità dell’indidente. Raggiunto telefonicamente, l’amministratore della Wts, Luca Tosto, ha fornito qualche particolare su un fatto che reclama ancora molte risposte in ordine alla dinamica e alle cause che hanno provocato la tragedia.
«Noi stessi stiamo ancora cercando di capire cosa è accaduto», dice Luca Tosto, «i carabinieri sono qui a raccogliere le testimonianze. Sappiamo che Gianni è precipitato da una piattaforma e aggiungo che tutto questo è incredibile. Non può che essere stata una disgrazia. Si tratta di un nostro capofficina, una persona fantastica, lavorava qui con noi da una vita. Tecnico esperto, di grande umanità. E’ una grossa perdita per l’azienda». E’ lo stesso Tosto a spiegare che sono diverse le piattaforme mobili, circa una ventina, utilizzate all’interno della Wts. «Servono a lavorare in sicurezza», spiega l’amministratore del gruppo industriale teatino che negli ultimi anni si è fatto spazio sui mercati nazionali ed esteri diventando una delle imprese capofila nella produzione dei serbatoi per Gpl. Azienda in salute, che occupa circa duecento addetti. Gli inquirenti dovranno ora cercare le risposte. Le piattaforme mobili, secondo la descrizione dello stesso Tosto, sono dotate di sistemi che consentono ai lavoratori di elevarsi al di sopra dei serbatoi per poter operare in sicurezza. L’addetto è circondato da una sorta di gabbia che non dovrebbe consentire di sporgersi, tanto meno di precipitare com’è avvenuto ieri sera a Gianni M. Il capofficina, stando al primo frammentario resoconto, sarebbe caduto da un’altezza di circa 4 metri. «E’ una tragedia», ripete Luca Tosto dopo aver comunicato ai familiari il decesso del lavoratore. «Ora si sta verificando se può esserci stato il malfunzionamento della macchina». Il capofficina è caduto da un’altezza non elevatissima, schiantandosi però a terra con il capo, quindi senza riuscire ad avere il tempo di recuperare una posizione del corpo che gli consentisse di limitare i danni. Il trauma cranico è stato infatti la causa del decesso avvenuto qualche minuto dopo al pronto soccorso del Santissima Annunziata.
Erano da poco passate le 19 quando in fabbrica è scattato l’allarme per un lavoratore precipitato da una piattaforma elevatrice. Pochi minuti dopo, un’ambulanza del 118 ha prelevato il ferito per il trasporto nel vicino ospedale. Sul posto sono intervenuti per le indagini i carabinieri della compagnia di Chieti, ma fino a tarda sera ben poco è trapelato sulla identità dell’operaio ferito e soprattutto sulle modalità dell’indidente. Raggiunto telefonicamente, l’amministratore della Wts, Luca Tosto, ha fornito qualche particolare su un fatto che reclama ancora molte risposte in ordine alla dinamica e alle cause che hanno provocato la tragedia.
«Noi stessi stiamo ancora cercando di capire cosa è accaduto», dice Luca Tosto, «i carabinieri sono qui a raccogliere le testimonianze. Sappiamo che Gianni è precipitato da una piattaforma e aggiungo che tutto questo è incredibile. Non può che essere stata una disgrazia. Si tratta di un nostro capofficina, una persona fantastica, lavorava qui con noi da una vita. Tecnico esperto, di grande umanità. E’ una grossa perdita per l’azienda». E’ lo stesso Tosto a spiegare che sono diverse le piattaforme mobili, circa una ventina, utilizzate all’interno della Wts. «Servono a lavorare in sicurezza», spiega l’amministratore del gruppo industriale teatino che negli ultimi anni si è fatto spazio sui mercati nazionali ed esteri diventando una delle imprese capofila nella produzione dei serbatoi per Gpl. Azienda in salute, che occupa circa duecento addetti. Gli inquirenti dovranno ora cercare le risposte. Le piattaforme mobili, secondo la descrizione dello stesso Tosto, sono dotate di sistemi che consentono ai lavoratori di elevarsi al di sopra dei serbatoi per poter operare in sicurezza. L’addetto è circondato da una sorta di gabbia che non dovrebbe consentire di sporgersi, tanto meno di precipitare com’è avvenuto ieri sera a Gianni M. Il capofficina, stando al primo frammentario resoconto, sarebbe caduto da un’altezza di circa 4 metri. «E’ una tragedia», ripete Luca Tosto dopo aver comunicato ai familiari il decesso del lavoratore. «Ora si sta verificando se può esserci stato il malfunzionamento della macchina». Il capofficina è caduto da un’altezza non elevatissima, schiantandosi però a terra con il capo, quindi senza riuscire ad avere il tempo di recuperare una posizione del corpo che gli consentisse di limitare i danni. Il trauma cranico è stato infatti la causa del decesso avvenuto qualche minuto dopo al pronto soccorso del Santissima Annunziata.