Regione, in arrivo altri 3 dirigenti

Programmate entro l'anno le assunzioni di due ingegneri e un economista

PESCARA. La riforma della pubblica amministrazione può attendere. Il piano annunciato dall'assessore Federica Carpineta entro fine anno prevede già le prime deroghe, se è vero, come annunciano i rappresentanti sindacali, che è prevista un'altra infornata di dirigenti.

Sono tre le nuove figure dirigenziali (due ingegneri e un economista) per le quali dovrebbe verificarsi l'imminente ingresso nei ranghi, abbondantemente saturi, della burocrazia regionale, mentre un altro concorso è programmato per gli agronomi, anche se, in questo caso, ancora non si conosce il numero delle assunzioni previste. Il provvedimento, quello relativo ai tre dirigenti, è pronto per approdare in una delle prossime riunioni di giunta, dopo che l'amministrazione regionale ha informato i sindacati ricevendone un sostanziale diniego.

Ma la delibera in bianco, confezionata nel quadro della programmazione triennale del fabbisogno di personale 2011-2013, con relativo piano di assunzioni da completare entro dicembre 2011, prevede di autorizzare una spesa pari a 673mila 829 euro per la copertura dei posti vacanti di qualifica dirigenziale, utilizzando prioritariamente lo scorrimento delle graduatorie ancora valide. Con l'avvertenza che se, dalle graduatorie, non si potesse attingere alle nuove figure professionali, l'amministrazione Chiodi si dice pronta ad avviare le procedure concorsuali pubbliche per integrare l'organico dirigenziale che conta oltre un centinaio di profili.

I sindacati sono stati convocati il 20 ottobre e la riunione informativa promossa dalla Direzione risorse umane della Regione si è regolarmente svolta. A meno di ripensamenti della ultima ora, il provvedimento dovrebbe proseguire l'iter annunciato in barba alla necessità di ridurre gli sprechi della pubblica amministrazione, agli annunci di ridimensionamento del numero dei dirigenti e alla riforma della burocrazia da più parti invocata.

Netto il no della Cgil Funzione pubblica e di altri rappresentanti dei lavoratori, Rsu compresa, mentre il Direr (il sindacato dei dirigenti) sembra per il momento orientato a contestare solo parzialmente il provvedimento, pur concordando sulla necessità di inserire i nuovi dirigenti nell'organico della Regione. «Nei giorni in cui si discute di riforma della macchina amministrativa», commenta il segretario regionale della Cgil Funzione pubblica, Carmine Ranieri, «viene portato all'attenzione dei sindacati un piano assunzioni che prevede un'autorizzazione di spesa per 673 mila 829 euro destinata alla copertura dei posti vacanti di qualifica dirigenziale». Tra oneri riflessi (tasse, previdenza) e stipendi tabellari ogni dirigente assorbe circa 100mila euro lordi l'anno, praticamente circa due terzi del budget disponibile per il 2011 in base alle nuove leggi volute dal ministro Brunetta.

Il sindacato sottolinea soprattutto l'aspetto finanziario: la spesa per coprire i nuovi posti in organico, infatti, rappresenta il tetto massimo che la Regione potrà utilizzare per le assunzioni di personale, considerati i vincoli imposti dalle manovre finanziarie del governo.

Grande lo stupore dei rappresentanti dei lavoratori, i quali condividono la bevessità di dover snellire il numero dei dirigenti e di incrementare invece i ruoli intermedi, di cui la Regione è sprovvista. Fino a qualche giorno, fa credevano che questa fosse anche la posizione dell'amministrazione Chiodi. «Spiace verificare», afferma Ranieri, «che le cose non stanno così, anche perché la Regione dispone già, oltre che dei dirigenti effettivi e di quelli a contratto, di quattro dirigenti comandati da altri enti. Peccato», chiude Ranieri, «perché la Cgil, i lavoratori e la società sono pronti a fare la loro parte».

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