Rette d’oro e malati abbandonati

Venturoni: «La Regione paga 300 euro al giorno per pazienti non assistiti».

PESCARA. «La Commissione non si è avvalsa immediatamente dei poteri ad essa riconosciuti dalla Costituzione unicamente per non peggiorare la già difficile situazione in cui versano i degenti». Così scrive la Commissione d’inchiesta del Senato dopo il blitz a Villa Pini. Il documento straordinario, almeno per le cose emerse, è stato presentato al commissario di governo Redigolo, ai ministri della sanità Sacconi e Fazio, al presidente della Regione Chiodi e all’assessore Venturoni. L’organismo parlamentare presieduto dal senatore Ignazio Marino,racconta che poteva agire e far chiudere le strutture, ma avrebbe comportato altri disagi per i malati. La Commissione però ha sollecitato di sapere perchè i circa 160 pazienti in riabilitazione psichiatrica ricoverati in due strutture del Gruppo Villa Pini, la ex Paolucci e le Villette vivevano in luoghi insalubri, «sporchi, unti, in ambienti invasi da un lezzo nauseabondo», oppure come nel caso delle Villette, «i pazienti», scrive la Commisssione, «che deambulano per i corridoi, si presentano anch’essi sporchi, trascurati, malvestiti, tanto da sembrare in condizioni di abbandono».

Quei malati alla Regione Abruzzo, almeno dalle prime verifiche dell’assessore regionale Venturoni, «costano oro» e dovrebbero per quello che la Regione paga al gruppo Villa Pini essere trattati come in un albergo a 5 stelle. Invece sono stati trovati tra bagni rotti, stanze buie e pavimenti «appiccicosi». I costi per la riabilitazione psichiatrica che la Regione Abruzzo paga sono divisi in tre fasce: bassa, media e alta intensità. «La Asl doveva fare controlli per verificare a che fascia sono stati collocati i pazienti ricoverati nelle strutture del gruppo Villa Pini», osserva Venturoni, «non è infatti possibile che quasi tutti i pazienti sono inseriti nella fascia di “alta riabilitazione” e quindi con costi giornalieri di 250-300 euro a persona. Ho sollecitato nuovi e più approfonditi controlli e rivedere anche standard e costi della riabilitazione psichiatrica. Temo che finora i controlli sono stati carenti così abbiamo pazienti in stato di abbandono mentre i contribbuenti e la Regione pagano cifre elevate per ciascun malato.

Un fatto incredibile, per questo ribadisco che vanno fatti degli attenti esami delle prestazioni erogate». Venturoni fa anche un’altra osservazione e riguarda l’intero sistema delle cliniche private che operano in Abruzzo. «I controlli devono essere più numerosi e severi e servono a tutelare non solo i malati ma anche le strutture private virtuose», sostiene Venturoni, «non è giusto trattare tutte le cliniche private alle stesso modo perchè siamo arrivati al paradosso che chi è in regola viene penalizzato e chi non è in regola viene premiato. Questo è particolarmente grave perchè è in gioco la salute dei cittadini e la spesa di denaro pubblico». A vigilare ora non sarà solo la Regione e le Asl, questa volta sarà anche la Commissione d’inchiesta del Senato che seguirà da vicino il caso Villa Pini.

Nella sua relazione sui controlli fatti il 25 luglio nelle due strutture ex Paolucci e Villette si ricorda che tutta la documentazione raccolta è stata consegnata alle autorità amministrative e giudiziarie competenti. «I carabinieri del Nas di Pescara», si legge nella relazione del Senato, «provvederà con apposità segnalazione a comunicare alle autorità amministrative e giudiziarie, le carenze riscontrate per le valutazioni ed provvedimenti di rispettiva competenza». «E’ stato concordato con i Nas di Pescara», prosegue la Commissione d’indagine del Senato, «che avanzerà richiesta al centro salute mentale della Asl di Chieti affinchè verifichi le cartelle cliniche dei pazienti e valuti il danno psichico, l’età ed il periodo di degenza nella struttura per ognuno dei pazienti».