Rincari fino a 2000 euro per ogni famiglia abruzzese

3 Gennaio 2012

Tariffe, pedaggi e Irpef: ecco tutti gli aumenti del nuovo anno

PESCARA. «Abbiamo perso la capacità di stare dietro a questa slavina di aumenti». Alberto Corraro parla a nome della Adiconsum, di cui è presidente regionale, ma anche delle altre associazioni di difesa dei consumatori.

Gli aumenti sono quelli, scattati con l'anno nuovo, di tariffe e pedaggi. Quelli nazionali che fanno calcolare in 2.013 euro in più all'anno l'aumento della spesa per servizi di base e di prima necessità che una famiglia media italiana dovrà sostenere nel 2012. Un aumento complessivo al quale in Abruzzo vanno aggiunte due voci. La prima: l'addizionale Irpef, fissata dalla giunta regionale all'1,40 per cento che, sommata all'aumento base nazionale di 0,33 %, porta a un complessivo 1,73 l'aumento dell'imposta sulle persone fisiche in Abruzzo.

La seconda: l'aumento dei pedaggi sulle due autostrade abruzzesi, la A24 e la A25, che è dell'8,06 per cento, la quinta in assoluto, in Italia, dietro quelle applicate da Autovie Venete (con il 12,93%), Rav (14,17%), Satap (9,7%) per il tronco A2 e Autocamionale della Cisa (8,17%).

Le tariffe autostradali sulla rete più estesa, quella di Autostrade per l'Italia, aumenteranno invece «solo» del 3,51%: il prezzo dell'energia elettrica del 4,9% e quello del gas del 2,7%). La società Autostrade per l'Italia ha precisato che l'adeguamento tariffario è il risultato di un +1,47% per l'inflazione, un +1,99% per gli investimenti e un +0,05% per la remunerazione di nuovi investimenti.

Sulla colonna delle sottrazioni va, invece, iscritta - almeno in teoria - la voce benzina. In Abruzzo, infatti, la Regione ha eliminato l'accisa di 3 centesimi di euro per litro in vigore fino al 31 dicembre scorso, introdotta, l'anno scorso, per fare quadrare il bilancio come contributo a tappare il buco di 8 milioni di euro nei conti della sanità pubblica.

Va detto che la riduzione del prezzo della benzina in Abruzzo, a causa della eliminazione di questa gabella, per il momento, è solo virtuale, come conferma il segretario regionale di Adiconsum.

«Questa mattina (ieri per chi legge ndr)», racconta Alberto Corraro, «non ho visto alle pompe questa riduzione: il pieno stava agli stessi prezzi della fine di dicembre».

Sono reali, invece, i rincari dei pedaggi sulla A24 (Roma-L'Aquila-Teramo) e sulla A25 (Torano-Avezzano-Pescara), l'altra voce che peserà soprattutto sul bilancio delle famiglie abruzzesi in cui ci siano persone costrette a viaggiare quotidianamente per lavoro. Per avere un'idea un po' più pratica di cosa significa quell'8,06 complessivo medio in più, bastano alcuni esempi.

Con un'auto di classe A, per andare da Chieti-Pescara a Bussi-Popoli si passa da un pedaggio di 2,30 euro a uno di 2,50. Il tragitto dall'Aquila Ovest alla barriera di Teramo comporta un aumento da da 4,50 a 4,90 euro. Da Avezzano a Roma, si passa da 6,90 a 8,20 euro. Da Avezzano all'Aquila Ovest, da 3,30 a 4 euro.

Ancora: da Avezzano all'uscita di Chieti-Pescara si passa da 6,80 a 7,80 euro. Mentre da Pescara-Chieti a Roma Est si sale da 14,30 a 15,70 euro.

Ci sono però anche tratte autostradali in cui il pedaggio resta invariato, ma si tratta di percorsi molto brevi. Per esempio, dall'Aquila Est all'Aquila Ovest si continuerà a pagare 60 centesimi. Resta invariato anche il pedaggio per la tratta da Pescara-Chieti ad Alanno-Scafa: 1 euro.

Per gli abruzzesi, come per il resto degli italiani, viaggiare sarà più costoso nel 2012, al di là del rincaro dei pedaggi sulle due autostrade di casa.

Secondo uno studio di Federconsumatori, agli aumenti già in corso potrebbero aggiungersene altri. Prendere i mezzi pubblici non sarà una soluzione perché anche in questo settore si prevede un aumento e compreso tra il 28 e il 30% (circa 48 euro) per il trasporto pubblico locale. L'assicurazione auto si prevede in media un aumento del 6%, che per le famiglie significa una spesa aggiuntiva di circa 78 euro rispetto al 2011.

In rialzo anche i prezzi dell'energia elettrica (+4,9%) e del gas (+2,7%) nel primo trimestre 2012. Con l'ultimo aggiornamento trimestrale la spesa degli italiani per le bollette di luce e gas aumenta di 54 euro l'anno.

Per l'energia elettrica, la famiglia tipo spenderà 22 euro in più all'anno. Mentre per il gas, a causa degli aumenti delle quotazioni del petrolio, la maggiore spesa sarà di 32 euro.

Ma saranno anche incrementati i bonus per famiglie in condizioni di grave disagio economico, per quelle numerose e per i malati gravi che necessitano di apparecchiature elettriche. Nel 2012 il bonus elettrico aumenterà del 12%, per un importo annuo che va da un minimo di 63 euro a un massimo di 139 euro (155 per i malati gravi); l'incremento per il bonus gas sarà del 20%.

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