Roberto, negli Usa col Delfino nel cuore

NEW YORK. Roberto  ha deciso di trasferirsi all’estero negli anni Novanta. Voleva lavorare nell’ambito della cooperazione e sviluppo internazionale motivato da una forte passione. Negli ultimi 20 anni ha girato vari paesi. L’Europa, la Siria e il Medio Oriente, il Messico e Centro America, l’Africa. «Sto pazientemente raccogliendo ed organizzando tutti i ricordi», racconta, «in un libro che spero di portare a termine qui a New York. In tutti questi anni comunque, ho sempre avuto Pescara come città, il Delfino come simbolo (anche del Pescara calcio, che ho seguito sempre e da ovunque ed ha rappresentato il vero filo di unione con la mia città e regione) e l'Abruzzo in genere, nel cuore e nella mente, ed ho sempre cercato di farli conoscere a tutti gli stranieri che me lo chiedessero».Ora è funzionario al Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo a New York. Fa parte di un gruppo di valutazione che si occupa di migliorare l'agenzia più grande dell'Onu, con attività in quasi 140 paesi in via di sviluppo, in modo che possa rinnovarsi, migliorarsi, e cambiare sempre più verso gli ideali originali delle Nazioni Unite.

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