Roma boccia l'Abruzzo sul Parco della costa: in arrivo il commissario

I sindaci e Febbo corrono ai ripari: richiesta una proroga

PESCARA. «Signori, se non siete arrivati a una conclusione, il commissario è inevitabile. A questo punto quello che potete fare è di indicare almeno una zonizzazione del Parco, poi comunque sarà il ministero a decidere». E' in sintesi quello che si sono sentiti dire sindaci della Costa teatina e Regione- rappresentata dall'assessore Mauro Febbo e dal dirigente Antonio Sorgi - dal direttore generale del ministero dell'Ambiente in sostituzione del ministro Stefania Prestigiacomo.

L'obiettivo di evitare l'arrivo di un commissario da Roma è per ora fallito, l'Abruzzo si è presentato alla riunione in formazione sparsa, ancora diviso sul no o sul sì all'istituzione del Parco - quando invece c'è da tempo una legge votata del Parlamento che ha deciso che la Riserva si deve fare entro il 30 settembre - e, solo in seconda battuta, sulla perimetrazione da Ortona a San Salvo lungo la via Verde (la pista ciclabile di 140 chilometri sull'ex tracciato ferroviario). Una brutta figura annunciata, un appuntamento a cui gli otto comuni che fanno parte del Tavolo di coordinamento istituito dal consiglio regionale e presieduto dall'assessore Febbo, si sono presentati impreparati di fronte al direttore generale Grimaldi e alla vice Giarratana. «Una sconfitta del buon senso», la riassume il sindaco di Fossacesia Fausto Stante presente alla riunione insieme agli assessore di Vasto Anna Suriani, di San Vito Comini e Rocca San Giovanni, ai sindaci di Casalbordino e Torino di Sangro Remo Bello e Domenicantonio Pace, all'assessore di Ortona Tommaso Cieri, al commissario di San Salvo Di Baldassarre e all'assessore provinciale Nicola Campitelli, accompagnato per l'occasione dagli architetti Cipressi e Di Chiacchio. «Adesso convocherò i sindaci in modo da sollecitare la zonizzazione», commenta l'assessore Febbo, arrabbiato per le accuse che gli sono state rivolte (con la richiesta di dimissioni) da presidente del Tavolo di coordinamento per non aver coordinato gli interessi dei singoli Comuni e per aver dichiarato in un'intervista al Centro di essere contrario all'Ente parco.

Febbo aveva anche detto nell'intervista che avrebbe fatto di tutto per evitare l'arrivo di un commissario, che a detta anche del ministero, stando così le cose, appare inevitabile. «Non è detta l'ultima parola», riprende, «ho chiesto al ministero una proroga dei tempi e comunque non è che adesso il 30 settembre ci sarà comunicato il nome del commissario. Il ministero deve prima valutare, la documentazione deve compiere altri due passaggi istituzionali, poi deciderà. Tuttavia l'arrivo del commissario non è una "punizione" rivolta all'Abruzzo», ragiona, «ma è come se il Parlamento in questo caso commissariasse il ministero per il Parco che alcuni sindaci della costa hanno detto che non gradiscono».

L'argomento del sì o no al Parco è stato subito scavalcato dal direttore generale. Ai sindaci ha ripetuto che il Parco si fa e che, per loro interesse, avrebbero dovuto già da tempo indicare le zone da mettere sotto tutela. La riunione di ieri sarebbe quindi dovuta servire come approccio alla perimetrazione. Un'idea che il ministero in realtà ha già e che prevede un'area contigua lungo la costa e che unisce tutte le attuali zone sic (di interesse ambientale) e Riserve. Ad esempio Punta Aderci a Vasto, il biotopo costiero di San Salvo, la lecceta di Torino di Sangro, Fosso della Farfalle a Rocca San Giovanni, la pinetina di San Vito: tutte aree che dovrebbero rientrare nei confini del Parco insieme alla via Verde, a partire da Ortona dove è da valutare la zona dei Ripari di Giobbe. «In questa area, poi, potete inserire quello che volete», ha chiarito il ministero rivolto a sindaci e assessori, «il progetto del Comprensorio turistico, della Costa dei trabocchi, della via Verde? Va bene, ma è tutto soggetto all'area Parco». Garantiti anche i fondi: per la sola istituzione di sarebbero 700mila euro.

L'Abruzzo della costa teatina si è così messo in moto. Il vice sindaco di Vasto Antonio Spadaccini fa sapere che la delibera sulla perimetrazione sarà discussa in commissione e portata nel prossimo consiglio comunale. Fossacesia ha già individuato la sua zonizzazione. San Salvo farà altrettanto. Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni e Torino di Sangro dovranno adeguarsi. Anche perché all'orizzonte si profila la riunione con Febbo. In quanto, come ripete lui stesso, «ho il dovere istituzionale di farlo». Con l'obiettivo di fare presto, entro il 29, e di valutare eventualmente le domande di adesione al Parco di altri Comuni, come Lanciano e Mozzagrogna. Che pure sono a una decina di chilometri dalla costa.

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