Ryanair dà un altro mese di tempo all'aeroporto di Pescara
Il manager della compagnia aerea convinto da D’Alfonso. Il 7 aprile la riunione con Delrio , poi sarà presa una decisione
PESCARA. «L’annullamento del rincaro delle tasse da parte del governo rimane per noi una questione fondamentale sulla permanenza in Abruzzo. Il presidente D’Alfonso ci ha spiegato perché è fiducioso e quindi vedremo che cosa ci dirà il 7 aprile il ministro Delrio. Dopodichè decideremo in fretta, diciamo entro un mese, se dovessimo rivedere gli orari invernali di vecchie ed eventualmente nuove rotte. Altrimenti...». David O'Brien, direttore commerciale della compagnia aerea Ryanair, ci mette poco, da manager irlandese qual è, ad andare sul concreto alla fine dell’atteso incontro con Regione e Saga (società aeroportuale) sul destino delle rotte della low cost dall’aeroporto d’Abruzzo.
Sono in bilico, a partire dal 26 ottobre, i voli per Londra, Parigi e Francoforte, e quelli estivi per Dusseldorf e Barcellona, mentre resterebbero Milano-Bergamo e Bruxelles Charleroi. Oltre questo, Ryanair ha avviato le operazioni di chiusura della base pescarese con il trasferimento dei 40 dipendenti e una conseguente perdita milionaria del valore dell’indotto. Può in questa fase l’Abruzzo perdere ciò che ha finora mantenuto in vita il traffico aereo su Pescara anche se a costo di continue iniezione di risorse (circa 40milioni di euro) economiche pubbliche?
Assolutamente no, e anzi il presidente della giunta regionale ha detto a questo simpatico manager irlandese, atterrato dalla Lituania con un jet privato, di voler trasformare in matrimonio uno storico fidanzamento superando anche le incomprensioni che hanno determinato nel passato qualche problema a livello contrattuale. Come, ad esempio, le compensazioni di carattere economico, tra tasse dovute da Ryanair a Saga e contributi che facevano il percorso opposto. Ma di cifre non si è parlato.
Dei 5milioni 600mila euro che Ryanair chiede per poter continuare ad operare “all inclusive” si è forse accennato nel prosieguo della serata in cui D’Alfonso si è coccolato e portato a cena Mr. O’Brien. E forse in quell’occasione il governatore ha avuto modo di spiegare meglio che la Regione è di suo pronta a metterci 2,5 milioni di euro. E che altri 2 dovrebbero arrivare dalla partecipazione delle Dmc degli operatori turistici all’operazione “salvaRyanair”, tramite una partita di giro, e che ha per obiettivo il riempimento degli aerei della low cost e di riflesso un elevato flusso turistico verso l’Abruzzo (incoming).
Con un inedito direttore Saga Luca Ciarlini nel ruolo di efficace traduttore – il presidente Saga Nicola Mattoscio era assente per «improrogabili impegni » – e alla presenza anche del capogruppo dell’opposizione Lorenzo Sospiri, nella corso della riunione l’Abruzzo si è ritagliato un posto da protagonista nella vertenza Ryanair-governo avendo la delega anche di altre Regioni. Con un imprescindibile peso sulla prossima riunione a Roma del 7 aprile con Graziano Delrio. Vera riunione “spartiacque” sul destino degli aeroporti minori (quelli che non superano i 700mila passeggeri l'anno), che rappresentano oltre il 30 per cento del sistema europeo. «Ci sono nuovi orientamenti emersi in sede europea, secondo cui la presenza dei vettori low cost sul mercato rappresenta una risorsa, allo stesso modo degli aeroporti minori, per i quali il Consiglio dei ministri è disponibile a trovare un diverso assetto normativo, da calare anche nelle linee guida degli aiuti di Stato», ha garantito D’Alfonso. E Mr. O’Brien: «Bene, allora aspettiamo ancora un po’».
©RIPRODUZIONE RISERVATA