Salvi gli spaghetti alle vongole: la Commissione europea proroga le misure fino al 2030

Permessa la pesca di molluschi da 22 millimetri in Adriatico, rispetto ai 25 del regolamento europeo. Il settore grida alla vittoria, sconfitti i deputati spagnoli che puntavano a una revisione dei limiti
Le vongolare dell’Adriatico, e dunque anche quelle abruzzesi, potranno continuare a pescare, fino al 31 dicembre 2030, anche esemplari di dimensioni inferiori rispetto alla taglia minima del mollusco, corrispondente a 25 millimetri. Una decisione che trova entusiasti i pescatori, preoccupati perché, senza questo via libera da parte della Commissione europea per la pesca, si sarebbe messo in ginocchio un settore importante.
La Commissione europea, inoltre, ha respinto anche l’obiezione sul regolamento presentata dai deputati spagnoli del Ppe (Partito popolare europeo), che avevano proposto il limite di pesca delle vongole agli esemplari non inferiori a 25 millimetri. Le imbarcazioni, dunque potranno continuare a pescare esemplari di dimensioni inferiori, fino a 22 millimetri, anche perché nel mar Adriatico difficilmente le vongole raggiungo noi 25 millimetri. Tutto ciò, però, non sarebbe stato possibile senza le osservazioni del Cogevo Italia (Consorzio per la gestione e la tutela della pesca dei molluschi bivalvi), dove il vicepresidente nazionale è Giovanni Di Mattia, che è anche presidente del Cogevo Abruzzo. «L’Italia ha fatto squadra e la Commissione ha preso la giusta decisione», dice, «ma prima di arrivare a questo c’è stato un lungo lavoro da parte nostra. Il rinnovo della proroga è stato avallato dal Medac, il consiglio consultivo regionale per il Mediterraneo, e apprezzato dal Cstep, la commissione tecnico scientifica europea».
Di Mattia, inoltre, spiega nel dettaglio tutti i vantaggi derivanti dalla decisione della commissione europea, da loro comunque evidenziati già in precedenza. «Pescando vongole inferiori a 25 millimetri, e dunque fino a 22 millimetri», precisa, «sono stati dimezzati i tempi di pesca, è stato ridotto l’inquinamento, e il prodotto è cresciuto. In un’ora, circa, facciamo circa 40 sacchi di vongole. Mi sono insediato nel Cogevo nel 2019, e abbiamo aggregato 17 consorzi in tutta Italia. È chiaro che così abbiamo più peso, e il lavoro di questi anni lo raccogliamo ora». Questa deroga, limitata nel tempo e applicata in modo rigoroso, rappresenta uno strumento fondamentale per tutelare il reddito delle imprese di pesca cooperative e dei loro soci. «Consentirà, infatti, di ovviare a una criticità contingente, garantendo al contempo la prosecuzione dell’attività in un’ottica di piena sostenibilità», scrive in una nota l’alleanza delle cooperative pesca e acquacoltura (Confcooperative Fedagripesca, Agci Pesca e Acquacoltura, e Legacoop Agroalimentare), «le nostre cooperative da sempre operano nel rispetto dei disciplinari e dei piani di gestione, consapevoli che la risorsa mare è un patrimonio da preservare per le generazioni future».