Sdi, Boselli sospende i ribelli

21 Giugno 2007

E' fuori chi ha aderito al Pd Pisegna: non ci fermeranno

L'AQUILA. «Con Alleanza riformista abbiamo promosso la prima iniziativa a livelllo regionale, per coinvolgere i compagni dello Sdi attorno a questo progetto alternativo a quello di Boselli». Nicola Pisegna Orlando, esponente dello Sdi e vice presidente del Consiglio regionale, racconta così il debutto tenuto all'Aquila di Alleanza Riformista la nuova formazione politica che «traghetterà» i socialisti verso il Partito democratico. Un progetto avversato dai vertici nazionali del partito e che ieri è costato la sospensione dallo Sdi di tre esponenti, Pisegna, Camillo Cesarone e Pio Alleva.

«Noi contestiamo nella forma e nel merito questa decisione», fa presente Nicola Pisegna, «perchè siamo sospesi senza che ci venga contestata una violazione dello statuto. Seconda cosa la commissione di garanzia si è riunita senza avere il numero legale». A Pisegna, invece, preme parlare del progetto di Alleanza riformista e del Partito democratico a cui ha aderito il presidente della giunta regionale, Ottaviano Del Turco.
«Attraverso questa componente faremo sia iniziative autonome, sia insieme a Ds e Margherita in questa fase di avvicinamento al 14 ottobre per la nascita del Pd», prosegue il consigliere regionale, «la cosa importante della nostra prima assemblea che tutti hanno riconsciuto che nella storia del partito degli ultimi 13 anni ria abbiamo sempre cercato di realizzare una unione delle componenti riformiste di sinistra. Adesso che c'è questa straordinaria occasione, Boselli non solo non la coglie, ma rischia con la riforma elettorale, di trovarsi isolato e fuori dal Parlamemto italiano».

Per la Commissione di garanzia nazionale del partito, invece, Pisegna, Cesarano e Alleva «devono fare chiarezza sulla loro posizione, dichiarando apertamente se intendono restare con lo Sdi o preferiscono passare al partito democratico».
La decisione è stata annunciata, ieri, dal commissario regionale del partito Gaetano Cuzzi e dal vice Lelio De Santis, dirigente della federazione dell'Aquila, insieme al responsabile dell'organizzazione nazionale, Rapisardo Antinucci e al senatore Gerardo Labellarte, responsabile nazionale degli enti locali. «Dopo il periodo di sospensione dovranno prendere una decisione netta», ha detto Antinucci. «Attualmente, infatti, pur avendo aderito al Pd insistono a dire che fanno parte dello Sdi: si tratta di un comportamento poco corretto».
«Non è possibile rimanere con un piede in due staffe», ha osservato de Santis. «La nostra non vuole essere un'espulsione, ma la presa d'atto che alcuni compagni hanno preso un'altra strada». I vertici del partito hanno anche chiesto formalmente al sindaco dell'Aquila «di interloquire con De Santis per le trattative riguardo alla formazione della giunta, e non ad altri».

Il riferimento ai possibili assessori è, in particolare, ai due consiglieri eletti dello Sdi, Vincenzo Rivera e Alfredo Moroni.
«Se Rivera ha intenzione di seguire il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, nel Pd, deve dirlo chiaramente», spiega Labellarte. «E anche il nuovo sindaco deve sapere ciò che accade in modo da decidere liberamente di costituire una giunta con all'interno lo Sdi o meno». Il sei luglio è prevista una manifestazione dello Sdi all'Aquila con il segretario nazionale, Enrico Boselli. «Stiamo portando avanti un progetto di apertura anche alle altre componenti», spiega De Santis, «per questo non escludiamo la possibilità che presto le forze socialiste si uniscano in un partito unico».

(ha collaborato Michela Corridore)