Sempre più sindaci donna Sono toste e preparate

Cinque le elette su 11 candidate: tre avvocatesse, una preside, un’impiegata Andreini: «Bene, ma peccato che pochi sapevano della doppia preferenza»

PESCARA. Professioniste preparate e, soprattutto, determinate. Sono le donne elette in Abruzzo, quelle che nei paesi in cui si sono candidate hanno sbaragliato la concorrenza per conquistare la sedia più importante del Municipio. Ce l’hanno fatta ed anche in contesti difficili. Sono cinque i sindaci donna abruzzesi, su 11 candidate. Su 28 comuni al voto, cinque donne sono state elette nei comuni di Cepagatti, Alba Adriatica, Pennadomo, Civitella del Tronto e Torino di Sangro. I loro nomi vanno ad aggiungersi alla lista dei già 27 sindaci donna abruzzesi in carica. Riprendendo i dati degli ultimi 5 anni di mandato, infatti, il dato che emerge è proprio questo. La componente maschile è sempre prevalente, ma si fa strada l’opinione che anche una professionista, donna ed anche mamma possa essere una buona amministratrice.

Sirena Rapattoni è una preside di scuola media in pensione. È il primo sindaco donna del comune di Cepagatti e con lei in consiglio siederanno altre 7 donne sui 16 componenti l’assise. Tonia Piccioni è un avvocato, ha 45 anni ed è esponente del Pdl. Sposata, è già in politica da diversi anni ma è un’esordiente nell’amministrazione cittadina. Cristina Di Pietro è il primo sindaco donna di Civitella del Tronto. Avvocato, è figlia d’arte. Suo padre è stato primo cittadino della Dc ed ex vice sindaco.

Silvana Priori è il nuovo primo cittadino di Torino Di Sangro. Trentotto anni, anche lei avvocato, prima donna sindaco torinese. Una riconferma è Antonietta Passalacqua, sindaco di Pennadomo, dipendente delle Poste. Le donne che, in Abruzzo, andranno a comporre i consigli comunali sono una cinquantina. Il numero può variare di poche unità, in funzione dei risultati ufficiali delle liste, come nel caso di Sulmona, o di eventuali scorrimenti per dimissioni o cariche da assessori. Durante questa tornata elettorale nove comuni abruzzesi hanno votato con la preferenza di genere, una possibilità riservata a tutti gli elettori dei comuni che superano i cinquemila abitanti: Alba Adriatica, Atri, Cepagatti, Pianella, Loreto Aprutino, Notaresco, Sulmona, Carsoli e Civitella del Tronto. La novità sembra però non avere influito sul risultato finale, almeno secondo Gemma Andreini, presidente regionale della commissione pari opportunità. «È prematuro parlare di risultati perché la legge, è stata pubblicizzata pochissimo. La mia commissione si è insediata il 14 di questo mese, ho una squadra di lavoro eccezionale. Non male queste elezioni amministrative. C’è il segnale di una tendenza che sta cambiando, ma c’è tanta strada da fare».

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