Sevel, Fiom chiama Confindustria

E sullo sciopero i dati sono di nuovo contrastanti

ATESSA. Continua la guerra di cifre tra la Fiom e la Fiat sull'adesione allo sciopero del sabato alla Sevel di Atessa. Anche ieri le parti hanno fornito dati completamente opposti: 60-70% secondo la Fiom, appena il 27% per la Fiat. Ma la novità è rappresentata dalla richiesta d'incontro che il sindacato delle tute blu della Cgil avanzerà alla Sevel tramite la Confindustria. Dopo tre settimane di muro contro muro, la Fiom tende ufficialmente la mano alla Fiat, nella speranza che l'appello al confronto non cada nel vuoto.

Già dopo il primo sciopero contro gli straordinari alla Sevel, l'11 settembre scorso, la Fiom aveva cercato la via del dialogo, dicendosi pronta a fermare gli scioperi se solo la Sevel avesse manifestato disponibilità a riprendere una trattativa su alcuni temi caldi che riguardano lo stabilimento: il pagamento del premio di risultato, il rispetto dell'accordo 2005 sull'occupazione, il futuro produttivo. Richieste ribadite la settimana scorsa, ma alla quale non c'è stata risposta da parte della Fiat.

Ora la Fiom ci riprova con una richiesta ufficiale d'incontro, che inoltrerà nei prossimi giorni alla Confindustria, alla quale si chiede di fare da tramite con l'azienda del furgone Ducato.
Le questioni che il sindacato dei metalmeccanici della Cgil pone all'ordine del giorno sono le stesse. «Cerchiamo di aprire noi la porta del negoziato», sottolinea Marco Di Rocco, segretario della Fiom provinciale di Chieti, «è un tentativo che facciamo di fronte al silenzio che la Fiat ha sinora mostrato».

Al momento, appare tramontata l'ipotesi di una controdenuncia verso Sevel e Confindustria per attività antisindacale, alla quale la Fiom stava pensando dopo aver ricevuto due lettere di diffida da parte dell'associazione degli industriali di Chieti a cessare gli scioperi, con in aggiunta una possibile azione di risarcimento danni.

«Non spostiamo lo scontro sul piano legale perché siamo convinti che la minaccia di Confindustria alla fine resti tale», spiega ancora Di Rocco rimarcando tuttavia di voler aspettare le mosse Fiat «dopo la prossima settimana, quando ci sarà l'ultimo straordinario».
Mentre l'attenzione Fiom sembra spostarsi sulle prove di dialogo con Fiat, ieri alla Sevel c'è stato il terzo dei quattro sabato lavorativi, che l'azienda del furgone Ducato e dei suoi omologhi francesi a marchio Peugeot e Citroen ha programmato per far fronte a un picco produttivo stagionale. Nessuna commessa speciale in ballo, ma un aumento delle vendite di veicoli da parte del mercato.

Nella fabbrica più grande d'Abruzzo - 6200 addetti - non si facevano straordinari dal 2008 e dunque la richiesta è stata vista come un segnale di ripresa. Ma la Fiom, pur soddisfatta di questa crescita, ritiene che allora sia maturo il tempo di riprendere un negoziato sulle problematiche contrattuali, retributive ed occupazionali dei lavoratori dello stabilimento. Una posizione condivisa da Failms-Cisal ed ex Cobas dell'Usb (Unione sindacale di base).

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