«Stornati 20 milioni di Villa Pini»

E il Pd parla di conflitto di interessi per la sub-commissaria alla sanità

PESCARA. Milioni stornati dal gruppo Villa Pini e un conflitto di interessi sollevato attorno alla figura della subcommissario alla sanità, Giovanna Baraldi. Si riassume così l’iniziativa politica annunciata dal senatore Giovanni Legnini e dal gruppo regionale del Pd sui nuovi assetti della sanità abruzzese e sulla vertenza che, da oltre dieci mesi, tiene senza stipendi circa 1600 lavoratori del principale gruppo sanitario privato.
Iniziativa tradotta in due interrogazioni urgenti alla presidenza del consiglio dei ministri e al governatore dell’Abruzzo. L’attenzione è focalizzata sulla sub-commissario Baraldi e sui tagli, pari a 20 milioni di euro, operati per il 2010 dal commissario unico della sanità, Gianni Chiodi.

Tagli che equivalgono alla esclusione di Villa Pini e delle società collegate (Sanatrix e clinica Santa Maria) dal lotto degli operatori privati accreditati dalla Regione. In prima linea, il «caso» Baraldi. «Non abbiamo nulla da obiettare sulle capacità e le competenze professionali della sub commissario», argomenta Legnini, «ma non possiamo non denunciare come la dirigente sia socio unico della Baraldi&Bodington srl, che intrattiene rapporti di lavoro con soggetti e aziende sanitarie pubbliche e private, tra le quali l’associazione italiana ospedalità privata (Aiop), oltre a essere socio della Fondazione Villa Maria che vorrebbe estendere i propri interessi proprio in Abruzzo».

A prendere subito le difese della Baraldi è Lanfranco Venturoni, che parla di «attacco squallido» nei confronti di «una professionista che non ha bisogno certo di presentazioni. Comunque, per i meno attenti», afferma l’assessore, «ricordo che è soprattutto nell’ambito dell’Agenas, l’agenzia sanitaria per i servizi sanitari regionali, che la Baraldi opera in qualità di responsabile per i piani di rientro di diverse Regioni come Sicilia e Campania, solo per citarne alcune».

La seconda interrogazione del Pd va direttamente al cuore della vertenza Villa Pini e alle possibilità di riavviare l’attività della clinica. Probabilità nulle, a giudicare dallo storno di fondi per la sanità privata deciso da Chiodi. «Con una delibera del 18 febbraio» annota il consigliere Pd, Claudio Ruffini, «il commissario ha deciso di detrarre 20 milioni di euro che in precedenza erano stati previsti come budget per Villa Pini, segnando così il destino dei lavoratori che da quasi un anno sono senza stipendi». Il Pd sottolinea inoltre come la Regione abbia disatteso l’impegno di concedere un acconto per pagare le retribuzioni agli oltre 400 dipendenti dei centri SanStefar.

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