ABRUZZO

Sul gonfalone della Regione arriva il Guerriero di Capestrano

Restano le tre strisce di colore bianco, verde e azzurro, i tre colori che rappresentano le nevi delle montagne, i boschi e le colline, e il mare 

L'AQUILA. Sul gonfalone e stemma della Regione arriva il Guerriero di Capestrano che diventa, a tutti gli effetti, simbolo d'Abruzzo. Lo ha deciso il consiglio regionale, approvando all’unanimità il progetto di legge su stemma e gonfalone. I tre colori che sinora hanno campeggiato a tutto tondo, il bianco, il verde e l'azzurro non spariscono, ma restano sullo sfondo.

"L’obiettivo", si legge in una nota, "è soddisfare l’esigenza di rappresentare unitariamente anche simbolicamente ma soprattutto nella storia, l’intera regione. Questa finalità può essere perseguita attraverso un personaggio storico artistico simbolico rappresentato dal Guerriero di Capestrano che costituisce uno dei più importanti e significativi monumenti delle antiche culture italiche e che si collega al rituale della ‘devotio’ secondo cui un guerriero nell’imminenza della battaglia, si offriva agli dei inferi, quale vittima propiziatoria per la vittoria della sua gente e se poi era risparmiato nel combattimento, veniva scolpita una statua che era inumata in sostituzione del designato”.

Il Guerriero, conservato al Museo archeologico nazionale di Chieti, fu ritrovato nel 1934 nella necropoli di Aufinum (Ofena) e risale al VI secolo avanti Cristo. Con la nuova legge regionale, il Guerriero viene posto in uno scudo sannitico interzato in sbarra d’argento che riporta gli attuali colori dello stemma regionale: il bianco, ad indicare le cime innevate del Gran Sasso, della Maiella, del Sirente, del Velino e dei contrafforti appenninici; il verde dei boschi e delle colline; l’azzurro del mare Adriatico.