Tagli dimenticati, la casta resiste

Un anno di promesse ma anche di nuove auto blu e 40 giorni di vacanza

PESCARA. Con 400mila euro in più all'anno la Regione può salvare dai tagli qualche ospedale, aiutare i disoccupati o costruire una scuola. Ma la maggioranza dei nostri consiglieri regionali, dopo un anno di promesse, ancora dimostra di non voler rinunciare a una parte delle sue indennità. Se poi fossero abrogati i vitalizi d'oro, la somma a disposizione supererebbe il milione.

Benvenuti nella casta, la grande famiglia della Regione che non vuole rinunciare a niente. Perché altrimenti avrebbe avuto tutto il tempo per non perdersi in chiacchiere e dato un segnale concreto su quanto promesso. Avrebbe potuto dare l'esempio, si sarebbe tagliata i privilegi lì dove essi stridono con la realtà fatta da crisi, disoccupazione, sofferenze e sacrifici del post terremoto.

E invece in un anno, non solo non ha tagliato i costi della politica, ma è riuscita a rendersi pure «antipatica» quando tra una convocazione e l'altra del consiglio regionale ha fatto trascorrere quaranta giorni. E che cosa pensa un cittadino-elettore quando vede che i privilegi non calano e che le leggi (vedi riforme) non passano perché il consiglio non viene convocato? Pensa che tutti quei compensi pubblici i nostri rappresentanti regionali non li meritino. Così come non meriterebbero di cambiare le auto blu (le più costose Audi dotate di tutti i comfort) e di contare sui fondi di rappresentanza per i molteplici viaggi-trasferta.

A Londra uno dei primi provvedimenti adottati dal nuovo governo è stato quello di togliere le auto blu a ministri e sottosegretari: "quando sarà possibile", dovranno andare al lavoro a piedi, in bus, metro o treno, e in seconda classe. Una questione di soldi, ma anche una questione di stile.

Il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi (Pdl) l'altro giorno sul Centro si è sfogato contro la sua maggioranza di centrodestra. E ha riconosciuto che dimenticare i tagli della politica è stato un errore. Ma, come riconosce il capogruppo pdl in consiglio regionale Gianfranco Giuliante (vedi articolo in basso) lo stesso governatore è anche consigliere regionale e avrebbe potuto portare avanti lui un progetto di legge semplice e attendibile sui tagli ai costi della politica. Così a galleggiare è rimasto solo il progetto del presidente del consiglio regionale Nazario Pagano (Pdl) che, per quanto sia complicato e riformista, può essere cancellato dal primo ricorso che fa un consigliere regionale che si senta deligittimato del proprio diritto acquisito a riscuotere per intero la pensione. Al punto che lo stesso Pagano è costretto a cercare oggi una via d'uscita in una riunione post-consiglio con tutti i capigruppo.

Ma i tagli possono essere rivolti anche altrove. Non sono troppi un dirigente ogni undici dipendenti? E' giusto che ogni anno si spendano 3 milioni per i funzionari dell'Arta (l'Agenzia per l'ambiente)? Nel frattempo dei costi della politica l'unica cosa che è cambiata è che è scomparso il quadro del trattamento economico di consiglieri e assessori sul sito istituzionale del consiglio regionale.

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