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Tempi brevi per la vendita di Carichieti

Bankitalia avvia il processo di cessione. Resta il nodo dei risarcimenti degli obbligazionisti

ROMA. Bankitalia avvia il processo di cessione delle 4 good bank nate con il decreto salvabanche e conferma tempi brevi per la vendita di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti e Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara. Le manifestazioni di interesse, secondo quanto riferito dal presidente Roberto Nicastro, sono del resto già arrivate, sia dall'Italia che dall'estero (una trentina gli approcci per la sola Banca Etruria), e la vendita dovrebbe concludersi entro la primavera inoltrata.

Nei giorni scorsi erano emersi tra i fondi i private equity interessati i nomi di Apollo Global Management, Centerbridge Capital Partners e Anacap Financial Partners. Contendenti che saranno presi in considerazione da Societé Generale, Oliver Wyman e Studio Chiomenti, selezionati da Bankitalia come advisor finanziario, consulente strategico e advisor legale, con l'obiettivo di «massimizzare il ricavato nell'interesse delle aree economiche in cui le banche sono radicate».

Ciò che resta ancora «da valutare», ha spiegato Nicastro, è però se la cessione avverrà in blocco per le quattro banche oppure singolarmente. Nel frattempo, l'intenzione è quella di avviare azioni di responsabilità sulle bad bank, sperando che l'Italia possa ottenere il via libera europeo a stornare gli eventuali incassi sui clienti che, nell'operazione di salvataggio, hanno perso gran parte dei loro investimenti. Per CariFerrara e Banca Marche sono già state avviate cause per recuperare 400 milioni di euro e numeri importanti, ha precisato il presidente delle good bank, potrebbero arrivare anche per Banca Etruria e CariChieti.

Nicastro ha voluto parlare ad Arezzo, cuore delle proteste dei risparmiatori negli ultimi giorni, e centro nevralgico di Banca Etruria, la più coinvolta nelle polemiche politiche legate a Maria Elena Boschi. Il problema del «ristoro» degli obbligazionisti subordinati, rimane ancora aperto. Il governo riprenderà a lavorare subito dopo Capodanno con l'obiettivo di emanare in anticipo rispetto ai 90 giorni previsti, probabilmente già a febbraio, i decreti interministeriali di Mef e ministero Giustizia per definire i criteri dei risarcimenti, che saranno comunque valutati caso per caso. La priorità potrebbe essere data a chi è stato effettivamente vittima di una truffa (comunque da provare) o a chi ha perso di più, a partire probabilmente da quei 1.010 clienti che avevano presso le banche un patrimonio finanziario inferiore a 100.000 euro, di cui più del 50% impegnato proprio in obbligazioni subordinate.