Terremoto, Angeloni lascia il carcere "Nessuna cricca, sono innocente"

Vincenzo Angeloni trascorrerà la misura alternativa nella sua abitazione romana. Resta ai domiciliari il compagno di Daniela Stati, Marco Buzzelli

L’AQUILA. Vincenzo Angeloni, l’ex parlamentare di An e Forza Italia, ha lasciato il carcere di Regina Coeli dopo 21 giorni. Dimagrito e provato, anche ieri, dopo l’attesa decisione del gip, ha continuato a ripetere di non avere niente a che fare con la presunta cricca che secondo la Procura ha cercato di fare affari col terremoto. Angeloni è andato agli arresti domiciliari nella sua casa del quartiere Tiburtino a Roma. Ai domiciliari rimane Marco Buzzelli, un altro degli indagati.

LA SCARCERAZIONE. È arrivata intorno alle 9,30. Per il gip del tribunale dell’Aquila, Marco Billi, «si sono attenuate le esigenze di custodia cautelare» che imponevano la detenzione di Vincenzo Angeloni. Il giudice, accogliendo il parere del pm Antonietta Picardi, ha disposto quindi il trasferimento di Angeloni nella sua casa di Roma. L’ex deputato, 58 anni, attuale consigliere di minoranza al Comune di Aielli e già presidente delle squadre di calcio di Avezzano e Valle del Giovenco, ha lasciato il carcere romano di Regina Coeli scortato da alcuni agenti di polizia penitenziaria. Si trova in uno stato psicofisico precario. Angeloni era rinchiuso in cella, in compagnia di un commercialista calabrese, dal 2 agosto. I 21 giorni di carcere, riferiscono i suoi legali, lo hanno minato nel fisico e nella mente.

CONTATTI VIETATI. Così ha deciso il gip. L’indagato potrà avere contatti esclusivamente con le persone che convivono nella propria casa. I familiari più stretti, dunque. Non potrà ricevere visite, né intrattenersi in conversazioni telefoniche. Ammessi solo gli incontri coi legali Antonio e Pasquale Milo.

L’ULTIMA VISITA. A Regina Coeli è entrato Maurizio Scelli. Prima della scarcerazione, Vincenzo Angeloni ha ricevuto in carcere l’esponente abruzzese del Pdl. Angeloni e il parlamentare di Sulmona si conoscono da vecchia data. Proprio quest’ultimo, prima della bufera politico-giudiziaria legata all’inchiesta, aveva spinto l’ex presidente di Avezzano e Valle del Giovenco a trattare l’acquisto della società di calcio del San Nicola di Sulmona.

«NESSUNA CRICCA». Parola d’ordine: respingere ogni accusa, dimostrare la propria innocenza. Vincenzo Angeloni, all’uscita dal carcere, ha continuato a difendersi. «Non faccio parte di cricche», commenta per bocca dei propri legali, «tutte le accuse di corruzione sono infondate. Non ho mai avuto rapporti con la società Abruzzo Engineering».

PROCESSO SUBITO. Decide di parlare l’avvocato Antonio Milo, difensore anche degli Stati. «Tutti gli indagati sperano in una immediata fissazione della data del processo», sottolinea Milo, «perché sono convinti di dimostrare la propria innocenza».

LIBERTÀ NEGATA. A Marco Buzzelli, compagno dell’ex assessore regionale a Protezione civile e Ambiente, Daniela Stati. Il gip Billi ha accolto il parere del pm e ha confermato la misura cautelare per Buzzelli. Ci sarebbe il pericolo dell’inquinamento delle prove. Il docente di educazione fisica con la passione per la musica è agli arresti domiciliari nella sua casa di via Mazzarino ad Avezzano.

L’INCHIESTA. Si avvierebbe a conclusione. Altre perquisizioni, nelle ultime ore, sarebbero state compiute nelle abitazioni di alcune persone vicine agli indagati, nella Marsica, e negli uffici della Regione. Gli agenti della Squadra mobile di Pescara, agli ordini di Nicola Zupo, avrebbero acquisito altra documentazione. Nell’inchiesta sono coinvolti anche l’ex assessore Stati, indagata, il padre Ezio (agli arresti domiciliari dopo due settimane di carcere) e Sabatino Stornelli, amministratore delegato della Selex, società del gruppo Finmeccanica, che controlla il 30% di Abruzzo Engineering. Stornelli ha l’obbligo di dimora nel comune di Roma. Per l’accusa Daniela Stati si è adoperata per la variazione di un’ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri al fine di agevolare Abruzzo Engineering. Società che avrebbe dovuto ottenere lavori per 1,5 milioni. Il gruppo Stati, sempre secondo le accuse, voleva agevolare Stornelli e Angeloni. Gli imprenditori si sarebbero sdebitati con delle regalie: un diamante per la Stati, un televisore per il padre Ezio, una consulenza e un’Audi A4 per Buzzelli.

LA NUOVA ISTANZA. Sarà presentata dai legali degli indagati nelle prossime ore. Si chiederà la revoca delle misure cautelari in atto. In questo modo Ezio Stati, Vincenzo Angeloni e Marco Buzzelli potrebbero tornare in libertà.

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