Ticket su non-urgenze e farmaci

Atteso il sì dalla verifica sul deficit. L'opposizione: non ci sono le condizioni

PESCARA. Il governatore Gianni Chiodi lo definisce incontro-verità. Certo è che mai come oggi l'Abruzzo si aspetta risposte positive da Roma nel tema della sanità. Sul tavolo ci sono il piano di rientro e i ticket da 10 euro che sono stati sospesi per 15 giorni dalla Regione.

Si chiama tavolo di monitoraggio, per l'Abruzzo è una sorta di esame. L'appuntamento di questa mattina che il governatore ha con il ministero ha un duplice valore. Chiodi, accompagnato dalla vice commissario alla Sanità Giovanna Baraldi, porta con sé una valigetta piena di documenti sui conti della sanità in Abruzzo in modo da poter strappare un doppio sì che farebbe tirare all'Abruzzo un sospiro di sollievo. Chiodi è ottimista, e intende farsi valere, d'accordo con i presidenti di altre Regioni, affinché possa scattare il piano alternativo ai ticket da 10 euro sulla specialistica. Tutto dipende dalla fotografia economica e finanziaria che il governo scatta oggi alla situazione del piano di rientro e quindi dalla verifica degli obiettivi. I documenti di Chiodi dicono che, «dopo un'azione profonda di risanamento», l'indebitamento è stato ridotto del 14%, 800 milioni di euro. Con questi dati, secondo il governatore, dovrebbe arrivare il secondo via libera, quello sul piano B dei ticket condizionato tuttavia al recepimento delle risorse dai 9 ai 15 milioni di euro. La Regione ha elaborato un piano mix perché prevede l'introduzione dei rincari almeno su due fronti: sulle prestazioni inappropriate ai Pronto soccorso (sui quali già gravano da 4 anni i ticket da 25 euro) e sui farmaci griffati, non generici. In questo modo si andrebbero a colpire anche due criticità: verrebbe scoraggiato l'eccessivo ricorso ai Pronto soccorso che determina disservizi e lunghe file, e l'eccessiva spesa farmaceutica (230milioni di euro in Abruzzo). Prima, però, deve arrivare il sì da Roma. Altrimenti la Regione sarebbe costretta a introdurre i ticket da 10 euro sulle specialistica.

Ieri il consiglio regionale ha bocciato la risoluzione presentata dal centrosinistra nella quale si chiedeva di impegnarsi per non applicare definitivamente i ticket per le prestazioni specialistiche. Il dibattito ha provocato uno scontro. «I tempi sono mutati, non si può continuare a fare opposizione speculando su vicende del genere e facendo la lista della spesa per la quale servirebbero tre bilanci, non c'è più budget», ha risposto Chiodi. Il consigliere del Pd Claudio Ruffini ha replicato che l'intento è di dare sostegno politico-istituzionale alle misure alternative. «Prendiamo atto», ha spiegato il capogruppo del Pd, Camillo D Alessandro, «che Chiodi non ha voluto assumere alcun impegno». (a.mo.)

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