Trasporto regionale, sciopero il 15 aprile

I sindacati: «Il patto di stabilità blocca assunzioni e turn-over»

PESCARA. Le segreterie regionali Fit-Cisl, Uil trasporti, Cisal, Ugl trasporti, hanno proclamato 4 ore di sciopero il 15 aprile contro «l'assoggettamento al Patto di Stabilità, adottato solo in Abruzzo per le Aziende a capitale pubblico (Arpa, Gtm, Sangritana e Cerella) che determina sia l'impossibilità di fatto di organizzarsi (blocco turn over, trasformazione dei part time in full time, blocco prepensionamenti ed altro) per una eventuale partecipazione alle gare per l'affidamento dei servizi, che il blocco delle previsioni del contratto nazionale di lavoro di categoria relativi a diversi istituti».

Contestualmente allo sciopero del 15, ci sarà lo sciopero dello straordinario fuori turno dal giorno 11 al 15 aprile.

«E' questa la risposta che i lavoratori di Arpa, Gtm, Sangritana e Cerella danno a chi provocatoriamente blocca i salari e potrebbe danneggiare irrimediabilmente le aziende. Dal prossimo 11 aprile», dicono i sidnacati, «daremo dimostrazione di quanto i lavoratori, unitamente a Fit, Uilt, Ugl e Faisa, sia compatta nel rivendicare il diritto al reddito». Intanto la Fit Cisl denuncia l'utilizzo da parte di Trenitalia di personale da altre regioni per garantire i collegamenti ferroviari messi a rischio dalla carenza di 30 macchinisti e capitreno. «E' l'ultimo affronto che Trenitalia riserva alla nostra regione. Il lavoro, quello stabilito dal contratto di servizio pagato con le tasse degli abruzzesi, sarà affidato a ferrovieri in trasferta invece che impiegare giovani nuovi assunti. Tanto avrebbe fatto una azienda normale che, avendo avuto l'opportunità di contrattualizzare una commessa per 6 anni rinnovabili, cosa assai rara in questo periodo di profonda crisi, avrebbe colto l'occasione per immettere forze nuove e sicuramente più economiche. L'Abruzzo non può sopportare questa assurda decisione. I 44 milioni di euro», aggiunge il sindacato, «tanto è corrisposto a Trenitalia per i il servizio ferroviario, devono garantire, come accade in tutto il territorio nazionale, anche occupazione nella nostra regione. Ma questo non rientra nelle intenzioni della società di FS che ai proclami del 21 gennaio, data della firma del contratto, non ha ancora dato concretezza. Il miglioramento dei servizi, investimenti ed altre promesse sono rimaste tali. La realtà è ben diversa: treni vecchi che si fermano continuamente per avaria, biglietterie chiuse, tempi di percorrenza assurdi a cui si aggiungono voci della possibile chiusura dell'officina di Pescara».
Un quadro «poco confortante», per la Fit-Cisl, che per dare una te deve confrontarsi. Per dare un svolta a questa «gestione distratta e approssimativa», il sindacato dei ferrovieri ha attivato le procedure di raffreddamento e conciliazione, previste dalla legge per lo sciopero nei servizi pubblici, nei confronti della Direzione Regionale e, in mancanza di adeguate risposte, daranno corso alla protesta. «Nella vertenza chiediamo all'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, di farsi parte attiva per tutelare al meglio gli interessi della collettività e a garanzia di una dignitosa mobilità».

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