Tv private, il ministero taglia le frequenze in Abruzzo

A rischio molte emittenti abruzzesi. Avranno copertura regionale solo le emittenti Antenna 10, Tvq, Telemax e Rete 8

PESCARA. Un tornado si sta per abbattere sul mondo della emittenza televisiva abruzzese, con una serie di tv locali destinate a perdere entro l'anno le frequenze attualmente occupate, come stabilisce una determina del 9 giugno del ministero dello Sviluppo Economico, firmata dal direttore Antonio Lirosi.

Secondo il provvedimento, a restare in attività, con copertura regionale, saranno solo le emittenti Antenna 10, Tvq, Telemax e Rete 8. Tv6 con le frequenze a cui avrà ancora diritto potrà operare nell'area teramana e in quella di Pescara in parte; Tele Sirio coprirà la provincia dell'Aquila, TeleMolise la provincia di Chieti. La scure della chiusura del canali si abbatterà invece su Telemare, Tvrsp, Tele A, Tele Ponte, Vera Tv, Tv uno, Onda Tv, Tele 9 e Tv Atri, per citare le emittenti che nel panorama abruzzese finora hanno avuto ed hanno presenze con programmi di informazione locale. La perdita della frequenza darà diritto a un ristoro economico previsto dallo stesso ministero.

Tutta questa rivoluzione, fa seguito ai bandi a suo tempo emessi dal ministero dello Sviluppo Economico e alle graduatorie formulate. Particolarmente penalizzata appare la provincia di Teramo, che rischia di non avere più una emittente che possa operare a livello regionale, come anche l'Aquila. C'è però da considerare che le emittenti che vogliono continuare ad occupare spazi regionali hanno la possibilità di affittare eventuali frequenze come “fornitori di servizi” per garantirsi la presenza sul territorio. Si è parlato di compensazione per la perdita delle frequenze ed infatti c'è una emittente, Telemare, che smetterà di trasmettere per scelta precisa degli editori, che hanno deciso di accedere al risarcimento previsto dallo stesso ministero per chi volontariamente rinuncia al proprio canale.

Il ministero, almeno nelle intenzioni dichiarate, punta a dare al sistema della emittenza televisiva privata un diversa immagine ed anche solidità struttuale ed economica, e questo comporta anche da parte degli editori delle varie Tv l'impegno a far fronte al nuovo quadro per offrire maggiore qualità, non solo da un punto di vista tecnico. Infine, per le emittenti colpite, resta sempre la possibilità del ricorso al Tar del Lazio.

Gino Di Tizio