Udienza fallimentare, oggi la decisione

Dal tribunale di Chieti al consiglio regionale a Pescara: una lunga giornata senza verdetti

PESCARA. La giornata della verità su Villa Pini si trasforma nella maratona delle attese. Davanti al palazzo di giustizia di Chieti, le prime delegazioni dei lavoratori si accampano poco dopo le 9 del mattino nella piazza insolitamente vuota, sgomberata dalle auto per esigenze di ordine pubblico. Altri assediano il primo piano del tribunale per seguire l’udienza fallimentare presieduta da Geremia Spiniello (a latere i giudici Ceccarini e Valletta). La camera di consiglio comincia intorno alle 11 e andrà avanti per tutta la giornata. Il pm Pietro Mennini chiede il fallimento dell’azienda, mentre il legale Francesco Fimmanò della Neuromed, la società molisana che nei giorni scorsi aveva annunciato la proposta per affittare e poi rilevare l’azienda, non viene ammesso all’udienza. La decisione del tribunale è prevista per questa mattina.

Fallimento subito o applicazione della Prodi bis, la legge che consente la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi dopo un periodo di osservazione, al termine del quale il tribunale decide se le prospettive di risanamento siano concrete (in caso contrario, dichiara il fallimento): sono le ipotesi più accreditate sul futuro di un gruppo sanitario che continua a macinare debiti per 35mila euro al giorno. Sembra invece esclusa al momento la possibilità di un concordato, tale è la mole dell’insolvenza maturata nel tempo dalla casa di cura. Dentro il palazzo di giustizia, i lavoratori esasperati invocano il fallimento.

Dice così Maurizio Morabito (Ugl) ascoltato dai giudici al mattino, lo ripetono in coro i lavoratori che si affollano all’ingresso dell’udienza presidiato dalle forze dell’ordine. Momenti di concitazione quando entra l’amministratrice delegata della clinica, Chiara Angelini, con le voci che rimbalzano dentro e fuori il tribunale, come quella secondo cui l’amministratrice avrebbe prelevato circa tremila di euro al mese per pagarsi l’affitto dell’appartamento in piazza Salotto, mentre i dipendenti sono senza stipendio da 316 giorni.

Chieti è soltanto la prima tappa della maratona, che continuerà nel pomeriggio, a Pescara, per la riunione straordinaria del consiglio regionale convocata a palazzo di città su richiesta delle opposizioni. Fuori e dentro il municipio lo stesso seguito di dipendenti, circa 200, che al mattino aveva partecipato alle prime fasi dell’udienza su Villa Pini. La tensione è palpabile. Nella sala consiliare gremita, rappresentanti sindacali e lavoratori reclamano chiarezza sul futuro, esibiscono striscioni all’esterno dell’edificio. Ma dall’assemblea regionale arrivano poche risposte.