Villa Pini, spiraglio per 1.600 dipendenti Neuromed presenta un’offerta all'azienda

Si apre uno spiraglio per 1.600 dipendenti. C’è un’offerta d’affitto con preliminare di vendita per l’intero gruppo. I vertici dell’istituto molisano partecipano a un incontro convocato da Di Giuseppantonio

CHIETI. Neuromed è pronta, con un piano operativo, a rilevare il gruppo Villa Pini mediante una proposta di affitto e preliminare di vendita dell’azienda. I rappresentanti al più alto livello dell’istituto hanno risposto all’incontro convocato ieri dal presidente della Provincia.

E hanno illustrato quali sono le intenzioni del centro monospecialistico nel corso di una riunione definita interlocutoria, che però ha avuto il pregio della chiarezza e della trasparenza.

La notizia è che Neuromed risponde positivamente all’interrogativo più pressante, quello sul futuro del gruppo sanitario nel suo profilo più ampio. Neuromed - lo hanno confermato lo stesso presidente, professor Erberto Melaragno, con il direttore generale Fabio Valente - è pronta a rilevare l’azienda non solo nella parte attualmente sotto amministrazione giudiziaria, si è detta infatti disponibile ad assorbire tutti i 1600 dipendenti del gruppo con i relativi profili professionali. «E’ nostra intenzione» spiega Valente, «utilizzare tutto il personale subordinando questo impegno agli accordi con la Regione, che ci dovrà dire quali sono le branche che ci riconosce con i budget e i contratti».

Alla riunione sono stati chiamati i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Segno anche questo di trasparenza, oltre che inedito, per le relazioni aziendali che spesso hanno caratterizzato la casa di cura della famiglia Angelini. «L’incontro è interlocutorio» commenta il presidente Enrico Di Giuseppantonio, «perché chi decide è il commissario, ma è stato importante stabilire alcuni punti cardinali di una vicenda dolorosa che coinvolge tante famiglie, un patrimonio umano e professionale di alto valore che va assolutamente difeso. Alla politica spetta il compito di garantire un supplemento di impegno per fare il più presto possibile».

In realtà, il passaggio decisivo sarà l’udienza fallimentare fissata martedì davanti al tribunale di Chieti. In quella sede si saprà infatti se la soluzione è il fallimento dell’azienda o il concordato preventivo. Ipotesi quest’ultima caldeggiata dall’istituto Neuromed che, secondo una consulenza affidata allo studio legale Fimmanò & associati di Napoli, consentirebbe di realizzare tutte le esigenze individuate dalla procura della Repubblica e dal Gip oltre a garantire la doppia tutela dei creditori. Per Neuromed, con il presidente e il direttore generale, c’erano il direttore sanitario, Carlo Mirabella, il responsabile del parco tecnologico, Salvatore Bilancia e il funzionario Evan Durante. La dichiarata piena disponibilità a rilevare tutto il gruppo è una buona notizia per i rappresentanti dei lavoratori. «Abbiamo preso atto di questa disponibilità», dice Angela Scottu, Cgil, «ora si tratta di verificare nel merito, al momento della presentazione del piano industriale». Anche l’amministratore giudiziario Sergio Cosentino saluta con compiacimento e grande interesse l’ufficializzazione della proposta Neuromed, tuttavia precisa che il suo ruolo è come quello di un custode. «Il mio compito», sottolinea Cosentino, «è la conservazione dinamica dell’azienda, e questa funzione, per il momento, non ha alcuna attinenza con una valutazione di affitto o altra ipotesi di vendita. Posso soltanto esprimere un parere».