Il premier Giuseppe Conte

CORONAVIRUS

Ecco il "decretone": 400 miliardi alle imprese e stop per 2 mesi ai pagamenti fiscali

Le misure varate dal governo accompagnate dal provvedimento per salvare l'anno scolastico: niente esame di terza media, maturità telematica solo orale, nelle altre classi tutti promossi e assunzioni di 4500 professori

ROMA. Un "bazooka" da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l'export si sommano ai 350 già previsti, con l'arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. Il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi. Il rafforzamento del golden power, lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili. Il rinvio all'autunno di elezioni regionali e comunali. La chiusura dei tribunali fino al 3 maggio. Ecco le misure che compongono il nuovo "decretone" varato oggi dal governo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.

«Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell'export. È una potenza di fuoco», assicura in serata il premier Giuseppe Conte assicurando gli italiani che «quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera e che presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici». Conte, dopo un Consiglio dei ministri fiume, spiega poi, insieme al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e al titolare del Mise, Stefano Patuanelli, i nuovi interventi per dare credito alle società in affanno: è l'atto primo di una settimana cruciale per costruire la "fase 2" di convivenza col virus e la graduale ripresa delle attività.

Un provvedimento «poderoso» accompagnato da un altro decreto - molto atteso dagli italiani - per salvare l'anno scolastico nel caso, non remoto, che le scuole restino chiuse anche dopo il 18 maggio: niente esame di terza media, maturità telematica solo orale, nelle altre classi tutti promossi. Il Consiglio dei ministri, non senza discussioni, accompagna il decreto sulla scuola con l'assunzione di 4500 professori per sostituire quelli andati in pensione su quota 100.

Quanto ai 200 miliardi di garanzie per permettere alle imprese di ottenere prestiti in banca, saranno vincolati agli obblighi di non licenziare e non trasferire la produzione all'estero. Le garanzie saranno al 90% per le grandi imprese, al 100% per gli autonomi e le piccole imprese che chiedano fino a 25mila euro, al 100% (ma con 90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) fino a 800.000 euro, del 90% fino a 5 milioni. Arrivano fondi anche per il commissario Domenico Arcuri, per reperire mascherine e altri strumenti sanitari. E il "decretone" prevede una serie di nuove misure, dal rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi, agli sgravi al 50% per l'acquisto di mascherine. Dopo Pasqua arriverà poi un nuovo decreto da oltre 35 miliardi a sostegno a lavoratori e famiglie. Ma intanto, a partire dall'iniezione di liquidità, si ragiona di come far ripartire il motore economico del Paese. C'è tempo anche per una conferma: a Pasqua gli italiani devono rimanere tutti a casa: «sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e la responsabilità. Pasqua significa passaggio dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà. Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto», si augura il premier.