[EMPTYTAG]Ospedali alla prova tra attrezzature e organici in crisi

La Lombardia ha stanziato 10 milioni di euro per l'assunzione di nuovo personale negli ospedali ed altri fondi ad hoc saranno destinati all'acquisto di attrezzature, ed anche il Veneto è pronto ad...

La Lombardia ha stanziato 10 milioni di euro per l'assunzione di nuovo personale negli ospedali ed altri fondi ad hoc saranno destinati all'acquisto di attrezzature, ed anche il Veneto è pronto ad autorizzare nuove assunzioni dopo le prime 215 dei giorni scorsi. Gli ospedali italiani sono messi alla prova a fronte della crescente emergenza legata al nuovo coronavirus: la priorità è, appunto, aumentare il numero di medici e infermieri, oltre alla dotazione di apparecchiature, per fronteggiare l'aumento dei casi.In previsione anche di un aumento dei casi gravi, il nodo cruciale resta quello delle terapie intensive. Attualmente, sono poco più di 5mila i posti letto in rianimazione in tutta Italia, stabiliti a livello nazionale sulla base della popolazione residente. Il rischio, afferma il presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu), Salvatore Manca, è che «vengano saturati rapidamente per l'emergenza attuale». I posti letto in rianimazione, però, «potrebbero essere aumentati, in tempi brevi, di altre 1.000 unità, ovvero del 20% - spiega - poiché le rianimazioni sono dotate di spazi che possono essere implementati con nuovi posti letto. Ovviamente, andrebbero di pari passo acquisiti nuovo personale ed apparecchiature. Il numero degli infermieri potrebbe essere aumentato celermente - sottolinea - poiché vi è una quota di infermieri neo-laureati ma disoccupati che potrebbe essere subito impiegata». Più difficile far fronte alla carenza di medici rianimatori. La soluzione più rapida è «impiegare gli specializzandi agli ultimi anni, ma la questione - avverte - va affrontata in modo stabile». Intanto, problemi sono segnalati da varie aree: in Lombardia i ricoverati in terapia intensiva sono circa 150 e con «appena una decina di posti letto liberi in rianimazione e personale al lumicino, la situazione è drammatica e il sistema può reggere ancora per pochissimo», è la denuncia di Alessandro Vergallo, presidente della Aaroi-Emac.