Le foto dell'epoca dell'omicidio di Giovanni Di Leonardo (a destra) sul quotidiano l'Unità

FUGA FINITA

Uccise poliziotto abruzzese sulla Roma-L'Aquila: scovato in Slovenia

E' l'ex terrorista dei Nar Fabrizio Dante che deve scontare l'ergastolo, quel giorno (1 maggio di 37 anni fa ) il capo-pattuglia della Stradale Giovanni Di Leonardo di Ortona dei Marsi aveva chiesto di lavorare per poter festeggiare il secondo compleanno della figlia

TRIESTE. E' stato arrestato a Capodistria in Slovenia 37 anni dopo l'assassino del poliziotto abruzzese - di Ortona dei Marsi - Giovanni Di Leonardo sull'autostrada Roma-L'Aquila. E' Fabrizio Dante, 59 anni, ex terrorista dei Nar, i Nuclei armati rivoluzionari, individuato dalla Digos grazie a sofisticate tecnologie, comparando due impronte digitali. Su di lui pendeva la condanna  all'ergastolo passata in giudicato nel marzo 2021: da allora si era allontanato, ora concluderà la sua vita in carcere appena verrà estradato in Italia.

L'episodio di cui è accusato è efferato: all'1,40 del primo maggio 1985,  lungo l'autostrada A24 Roma - L'Aquila, l'equipaggio dell'autoradio del Distaccamento autostradale "Roma Est", composto dall'agente scelto Giovanni Di Leonardo, 34 anni, capo-pattuglia, e dall'agente Pierluigi Turriziani, alla guida, nota sulla carreggiata in direzione L'Aquila, una Volkswagen Golf ferma con il cofano motore sollevato e due che si sbracciano per chiedere soccorso. La pattuglia si ferma, ma dal lato destro improvvisamente sbuca un terzo individuo che spara sul capo-pattuglia. Nello stesso momento, uno dei due spara contro l'autista, ma il proiettile viene deviato dalla cerniera della giubba d'ordinanza. Gli agenti vengono estratti dall'auto, vengono loro prese le armi, ammanettati e fatti rotolare nella scarpata. Gli assalitori si mettono a bordo delle due auto e fuggono. Poco dopo Turriziani, risalito sulla strada, dà l'allarme.

Di Leonardo aveva chiesto di lavorare il primo per festeggiare il secondo compleanno della figlia; morirà invece poche ore dopo nell'ospedale di Tivoli. A lui fu intitolata La Caserma della Sottosezione Autostradale "Roma Est- Lunghezza". Il Nar rivendicherà più tardi l'attentato; lo scopo: procurarsi armi.

Dopo 37 anni, non appena la Cassazione conferma la sentenza di appello (del 2021) di condanna all'ergastolo per omicidio e tentativo di omicidio in concorso, Fabrizio Dante scompare da Passoscuro (Fiumicino), le forze dell'ordine che vanno a cercarlo non lo trovano. Dal 9 febbraio non si hanno più sue notizie. Una fuga breve per il militante romano, figura di primo piano dell'estrema destra romana degli anni '80: fino a poco oltre il confine a Nord Est. Il Servizio cooperazione internazionale di Polizia (Scip) si concentra subito in Slovenia e la polizia locale lo arresta il 16 febbraio seduto a un bar di Koper (Capodistria) in esecuzione di un mandato di arresto europeo.

Secondo la stampa locale Dante era già stato notato, sembra che, ubriaco, fosse caduto in mare e qualcuno lo avesse ripescato. La Digos rispolverò questo cold case nel 2014 e, con l'Antiterrorismo e sotto il coordinamento del pm Erminio Amelio, svolse tutte le indagini del caso fino al processo con l'imputazione di omicidio volontario aggravati dalla premeditazione e dai futili motivi e con finalità di terrorismo. Gli altri componenti del commando, invece, non sono mai stati individuati. Intanto, è stato avviato il procedimento per l'estradizione in Italia, dal cui carcere non uscirà più.