Pippo Baudo, il ricordo di Freccero: “Fu l'incarnazione delle reti di Stato”

17 Agosto 2025

Era così identificato con la Rai che il suo trapianto a Fininvest fu l’unico che non funzionò e fu sciolto per iniziativa di Baudo stesso 

ROMA. Baudo ha simboleggiato per cinquant’anni Rai Uno. Era il varietà del sabato sera, il Festival di Sanremo, l’audience maggioritaria che nasce dalla tradizione consolidata. Elegante, educato e capace di normalizzare qualsiasi contenuto. Non si poteva competere con lui. Solo contro programmarlo.

Per reazione Arbore costruisce l’antivarietà. E Antonio Ricci con D’Angelo costruisce a Drive in la sua parodia. Era così identificato con la Rai che il suo trapianto a Fininvest fu l’unico che non funzionò e fu sciolto per iniziativa di Baudo stesso.

Fuori dalla Rai non poteva esistere. E in Rai è stato una fabbrica di prototipi di successo. Chiunque compariva nelle sue trasmissioni diventava nazional-popolare. Come la Cuccarini, la più amata dagli italiani. Non a caso muore lo stesso anno in cui la Rai, abbandonando la sede storica di viale Mazzini 14, ridimensiona la sua classicità e si auto emargina in periferia.

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