Tra Gaza e alleanze il centrosinistra in cerca della strada

Una manifestazione pro-Palestina il 7 giugno a Roma. Rimane il nodo degli apparentamenti per i ballottaggi
ROMA. Il giorno dopo Genova, le prospettive di unità nel centrosinistra hanno dovuto fare i conti coi ballottaggi e con la manifestazione su Gaza targata Pd, M5S e Avs, che ora ha una data e una sede ufficiale: il 7 giugno a Roma. Sugli apparentamenti per il secondo turno frena il M5S. Sulla piazza sono fredde le forze centriste. Le vittorie già incassate da Silvia Salis nel capoluogo ligure e da Alessandro Barattoni a Ravenna hanno dato materia alla segretaria Pd Elly Schlein per rilanciare il progetto di una coalizione larghissima che nel 2027 sfidi il centrodestra di Giorgia Meloni: quei risultati «sono la migliore premessa per il lavoro che stiamo già facendo in vista delle importanti sfide regionali dell'autunno - ha detto - Uniti si vince, questo è il grande messaggio».
Ma a gelare gli slanci è arrivato il presidente del M5S, Giuseppe Conte: «La sommatoria aritmetica qualche volta può funzionare. In politica di solito non funziona». L'esito pratico di questa posizione si vedrà fra 15 giorni, negli altri due capoluoghi al voto. Al secondo turno, a Matera il M5S non appoggerà il candidato di centrosinistra Roberto Cifarelli che, con il 43,5%, è al ballottaggio con Antonio Nicoletti, di centrodestra, al 37%. E anche su Taranto le quotazioni di un accordo di campo largo non sono altissime: là il centrosinistra corre con Piero Bitetti, al 37,4%, che al secondo turno se la vedrà con Francesco Tacente, con sponsor anche nella Lega, al 26%.
Ma sia a Matera sia a Taranto i candidati del M5S hanno preso percentuali che possono fare la differenza: l'8,3% Domenico Bennardi nella città dei Sassi e quasi l'11% Annagrazia Angolano nel centro pugliese. Schlein ha comunque ricordato i pesi: «Il Pd è cresciuto di otto punti, è arrivato e si è confermato in molte città primo partito. Quindi continuiamo il nostro lavoro per costruire l'alternativa». Come a dire: spetta a noi indicare la rotta. Ma per ora Conte non cede terreno: «Hanno premiato progetti seri, con interpreti molto vincenti, molto accreditati, molto credibili».
Eppure,, nelle stesse ore di questo dialogo (non facile) a distanza, Schlein e Conte, insieme ai leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, si sono dati appuntamento per la piazza: «Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno - hanno fatto sapere in una nota congiunta - Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese. Facciamo appello a chi sente come insopportabile quello che sta succedendo, mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza».
Le forze centriste del campo largo non sono però convinte: temono derive antisemite. E infatti, sia Iv con Matteo Renzi sia Azione con Carlo Calenda hanno chiesto a Pd, M5S e Avs di accogliere le richieste di «Sinistra per Israele», la realtà dell'ex parlamentare Pd Emanuele Fiano. Cioè: «Che ci siano l'esposizione anche delle coccarde gialle dei rapiti» israeliani, «che sia espressa solidarietà attiva verso gli israeliani che si oppongono al governo e verso i palestinesi che si oppongono a Hamas e che ci sia la condanna del dilagante antisemitismo».
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