«Lo stadio a Galeone? Vediamo»: Masci al lavoro per una soluzione

Il sindaco di Pescara: «Capisco i tifosi, ma è una scelta che tocca i rapporti personali e quelli tra federazioni. In ogni caso sarà un luogo importante e in tempi brevi. Il murales? Ottima idea»
PESCARA. Prima di tutto lo stadio, ma è intitolato al campione olimpico pescarese Giovanni Cornacchia. Poi il Ponte del mare, una piazza, un tratto di riviera, uno slargo, una statua, un murales. È da una settimana, da quando domenica scorsa è piombata da Udine la notizia della morte di Giovanni Galeone, che la città spinge per intitolare al Profeta qualcosa che più lo rappresenti, qualcosa di importante che suggelli per sempre l’amore ricambiato tra i pescaresi e l’ex allenatore capace di farli sognare dentro e fuori dal campo.
Sindaco Masci, che si fa?
«Dico subito che siamo ancora tutti colpiti dalla morte di Galeone, un simbolo perché ha incarnato la pescaresità per il suo essere aperto, disponibile, un po’ guascone, brillante. E quello che lui ha dato alla città anche in termini di amore, la città glielo ha restituito quando era in vita e quando purtroppo è mancato, perché i pescaresi quando si legano a qualcuno non dimenticano. E ora sì, la città chiede l’intitolazione di uno spazio pubblico per testimoniare questo legame. Un riconoscimento che non serve per oggi, serve per il tempo. Ma c’è quasi una frenesia nel voler fare tutto subito, mentre occorre seguire gli iter burocratici amministrativi, per qualsiasi cosa si deciderà di fare. Fermo restando che avverrà certamente in un tempo più breve rispetto a situazioni analoghe per personaggi importanti».
Tempi brevi quanto, un anno?
«No, prima, brevi che potrebbero essere mesi. Cercheremo di dare una risposta veloce a una spinta che viene dal basso e che sentiamo tutti quanti, a cominciare dal sindaco».
Ok i tempi, ma va individuato lo spazio. I tifosi chiedono lo stadio. Lo stadio è già intitolato al campione olimpico Cornacchia. Ci sono margini per uscire da questa impasse, nel rispetto di tutti?
«È chiaro che i tifosi identificano lo stadio, perché è il luogo in cui è nato il mito di Galeone, dove si è espresso nel suo essere allenatore e la squadra lo ha seguito. Però è anche vero che Galeone è stato un uomo di Pescara, è vissuto dentro la città, e quindi se lo stadio potrebbe essere il luogo più indicato, non è però l’unico che potrebbe identificarlo. Aggiungo che il discorso amministrativo è più complesso e tocca anche rapporti personali e tra le federazioni sportive. Galeone non deve diventare un momento di contrasto, non lo avrebbe voluto neanche lui».
E quindi?
«Bisogna riflettere bene. Il Comune nel 2009 ha intitolato lo stadio a Giovanni Cornacchia, campione olimpico pescarese che ha dato molto a Pescara anche per le attività svolte a favore dei tanti giovani sportivi e atleti, e per tutto questo ha meritato l’intitolazione dello stadio. E se da tifoso e da pescarese posso capire perfettamente la volontà dei tifosi che spingono per lo stadio, da sindaco devo valutare, insieme a tutti gli altri, le implicazioni che avrebbe una scelta del genere».
State valutando l’ipotesi di abbinare i due nomi, oppure di scorporarli, a Cornacchia la pista di atletica e a Galeone lo stadio?
«La riflessione è più ampia. Non è ancora il momento di dire cosa si intitolerà a Galeone perché ci sono situazioni che vanno oltre nomi e persone».
Ma l’ipotesi di scorporare l’intitolazione è in ballo?
«Potrebbe essere un’eventualità, dovremmo trovare l’accordo con la vedova e con la Federazione. Ci ragioneremo».
In alternativa si è parlato anche del Ponte del mare.
«Il Ponte del mare potrebbe essere un altro spazio importante».
Per togliere l’amministrazione da ogni imbarazzo, ci sarebbe la piazza in via di realizzazione sotto al Ponte del mare. Il grande slargo che guarda verso la Madonnina e il mare. Non ha ancora un nome e nella città del futuro sarà una bellissima cartolina. Come vede lì, largo Giovanni Galeone?
«Anche questa è una cosa bella, di prestigio come le altre, segno che in questo momento è necessaria la riflessione da parte di tutti. Ma in ogni caso penso che ogni cittadino, spostando l’attenzione dallo stadio, può dire che non sarebbe una diminutio dedicare a Galeone un’altra cosa bella e importante della città».
In attesa di decidere cosa intitolargli, il Centro ieri ha lanciato l’idea di un murales dedicato a Galeone. Che ne pensa?
«Noi siamo stati l’amministrazione che ha puntato molto sul muralismo urbano, quindi un murales dedicato a Galeone è certamente un’ottima idea. Anzi, io immagino un murales dedicato a Galeone proprio dentro lo stadio».
Ma insomma, lei da pescarese che vorrebbe?
«Da pescarese l’ho già detto, lo stadio è la cosa più significativa, ma bisogna ragionare con calma e fare una valutazione complessiva che non crei contrasti con nessuno, nella massima condivisione. Galeone merita il riconoscimento di uno spazio pubblico importante. Se non è lo stadio si troverà una cosa altrettanto significativa».
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