10 luglio

Oggi, ma nel 1985, a Chicago, la rivista erotica Playboy annunciava l’intenzione di pubblicare il controverso servizio fotografico della pop-star Madonna, che l’11 giugno precedente, al Madison square garden newyorkese, aveva concluso il “Virgin tour” da 40 tappe, contenente scatti, acquistati verosimilmente per 100mila dollari, effettuati da Lee Friedlander, affermato cultore delle riprese asimmetriche con Leica 35 millimetri e in bianco e nero, il 12 febbraio 1979 a New York, quando la cantante americana originaria di Pacentro, in provincia dell’Aquila, aveva 21 anni. Le immagini (nella foto, particolare, un ritratto a doppia pagina), che usciranno nel numero di settembre, sotto il titolo “Madonna nude. Unlike a virgin... For the very firts time”, non lasceranno molto spazio all’immaginazione.
Ma Veronica Louise Ciccone reagirà sostenendo di non avere nulla di cui vergognarsi. E di aver posato, fin da quando, tra il ‘76 e il ‘78, era studentessa dell’università del Michigan, anche per intascare il compenso, 25 dollari a sessione, utile pure per formare la band in quel torno di tempo che la vedeva non ancora così affermata a livello planetario. Il secondo album registrato in studio, “Like a Virgin”, rilasciato dalla casa discografica Sire Records, il 12 novembre 1984, negli States sarebbe arrivato in versione europea, il 26 luglio di quel 1985, ristampato dalla major Warner Bros.
E con l’aggiunta del pezzo “Into the Groove”, che rientrerà nella colonna sonora della commedia per il grande schermo “Cercasi Susan disperatamente”, sempre datata ’85, con la stessa Madonna come protagonista, diretta dalla regista Susan Seidelman. Quindi l’operazione messa a segno dal mensile fondato da Hug Hefner nel 1953 era a dir poco strategica. E poi vi si sarebbe anche affiancato il richiamo “Madonna in the nude”, che apparirà sul magazine britannico Penthouse, ideato da Bob Guccione, sempre nel fascicolo che sarà nelle edicole a settembre di quell'85.