#TODAY

12 Luglio

Oggi, ma nel 1963, a Roma, col decreto legge 930 del 12 luglio 1963, il Marsala, vino liquoroso prodotto nella omonima cittadina siciliana, in provincia di Trapani, era il primo vino italiano a ricevere il riconoscimento della denominazione di origine controllata, la cosiddetta Doc. Provvedimento necessario per impreziosire ulteriormente la qualità e la particolarità del prodotto. La fortuna del vino fortificato, detto così perché oltre ad essere invecchiato prevedeva l'aggiunta di acquavite per far salire la gradazione alcolica, traeva origine dall'operazione avviata, nel 1833, dall'impresario palermitano, ma di origine calabrese, Vincenzo Florio (nella foto, particolare della cartolina celebrativa del varo della regia nave Marsala della Marina militare progettata dal colonnello Giuseppe Rota del Genio navale, avvenuto il 24 marzo 1912, con il vino Marsala Florio "Garibaldi" di qualità superiore, del 1860), di Bagnara Calabra, classe 1799, futuro senatore del regno d'Italia nel 1864. Florio aveva iniziato la produzione di vino Marsala, in concorrenza con le aziende inglesi, prime scopritrici del potenziale del vino da dopo pasto, che avevano preso a vendere vino di Marsala dal 1773. La scoperta era stata effettuata dal commerciante britannico John Woodhouse, che aveva paragonato il prodotto italiano a quelli spagnoli quanto a possibilità di trarne profitto sul mercato internazionale di fascia alta. Di fatto Florio, che si dedicherà anche al Passito di Pantelleria, era stato il primo imprenditore ad etichettare il Marsala con il nome di un produttore italiano. Già nel 1931 erano state prese le prime misure giuridiche per addivenire ad una legislazione che proteggesse il Marsala originale dalle imitazioni, crescenti e di scarsa qualità, e soprattutto che ne circoscrivesse la zona di produzione. Il vino Marsala era stato tutelato dal governo guidato da Benito Mussolini, con il decreto ministeriale 15 ottobre 1931 numero 1332 su impulso degli allora ministri fascisti Giacomo Acerbo, alla guida del dicastero dell'Agricoltura, e Giuseppe Bottai, a capo del ministero dell'Educazione nazionale. Considerato fin dalla prima fase di esportazione il vino da dessert della borghesia europea, nel 1853, ad esempio, la produzione ammontava a 6.900 botti, delle quali il 23 per cento usciva prodotto dalle cantine Florio, il 19 da quelle di Woodhouse, che verranno poi rilevate da Florio, ed il 58 da quelle di Ingham & Whitaker.

@RIPRODUZIONE RISERVATA