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12 settembre

Oggi, ma nel 1994, a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, nell’abitazione della famiglia Politanò, in via Esperia, al secondo piano, veniva uccisa dagli stessi familiari, durante un presunto rituale di esorcismo, Maria Ilenia Politanò, di 50 giorni di vita. La bambina era stata spogliata, bagnata e abbeverata con acqua santa proveniente da Lourdes, percossa fino a sfondarle degli organi vitali. Quindi, divenuta cianotica, veniva portata al pronto soccorso dell'ospedale di Reggio Calabria dagli stessi seviziatori: il padre Michele, di 23 anni, la madre Laura Lumicisi, di 20, entrambi braccianti agricoli (nella foto, particolare, durante il processo di primo grado), gli zii Vincenzo Fortini, di 41, originario di Ariccia, in quel di Roma, ma abitante a Genzano di Roma, fornaio nella vita di tutti i giorni, ma considerato una sorta di santone e convinto di essere coadiuvato nelle sue pratiche dallo spirito di Padre Pio da Pietrelcina, e Domenico Lumicisi, di 22, ritenuto l'apprendista del sedicente guaritore.

All’intervento, presumibilmente necessario a scacciare il Demonio dal corpo della piccola, che non la smetteva di piangere e lamentarsi, ma trasformatosi in infanticidio, avevano preso parte anche la nonna, Rosina Lumicisi, di 47, un altro zio, Vincenzo Lumicisi, di 33, la zia Marisa Pettè, di 22, una cugina della madre, Maria Barnabà, di 21, la zia Mirella Lumicisi, di 39, moglie di Fortini. Maria Ilenia Politanò era deceduta per arresto cardio circolatorio conseguente a emorragia cerebrale diffusa, stando a quanto verrà appurato dall’autopsia. L’operazione, volta a liberare dalla presenza del maligno la bambina, era stata preceduta dall’intervento ritenuto salvifico della maga Yvette Duval, ovvero Francesca Giananti, proveniente dalla Capitale, che si era installata a casa Politanò per 15 giorni, fino al 27 agosto precedente, e che aveva accettato di prestare il suo intervento in cambio di 25 milioni di lire, ridotti poi a 3 per via delle cattive condizioni economiche dei Politanò.

La presunta maga aveva investito del compito di togliere Satana dal corpicino di Maria Ilenia proprio Fortini. Verranno inizialmente arrestati tutti i partecipanti alla macabra messa in scena del 12 settembre 1994, ad esclusione di Mirella Lumicisi, data la sua disabilità. Ma il 30 maggio 1995 verranno tutti rimessi in libertà, perché il delitto veniva commesso in uno stato emotivo di profonda alterazione psichica oltre che di comprovata arretratezza culturale e di forte superstizione, ad eccezione di Fortini, considerato il vero esecutore materiale dell’omicidio. Il 4 maggio 1996 verranno tutti assolti, salvo Fortini, che verrà condannato a 18 anni di reclusione. La fattucchiera Yvette Duval, assente il giorno dell’esorcismo fatale, invece, verrà condannata a un anno e tre mesi di cella per truffa.