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13 novembre

13 Novembre 2025

Oggi, ma nel 1875, a Pompei, non ancora municipio autonomo fino al 29 marzo 1928, ma zona di Napoli, giungeva davanti alla parrocchia del Santissimo Salvatore, sul carretto del letame di Angelo Tortora, per interessamento di Bartolo Longo, promotore del santuario i cui lavori inizieranno l’8 maggio 1876, il malconcio ritratto della Madonna del rosario, seicentesco, attribuito alla scuola di Luca Giordano. Longo, originario di Latiano, in provincia di Brindisi, classe 1841, lo aveva ricevuto da suor Maria Concetta De Litala, del Conservatorio del “rosariello” a Portamedina, su indicazione del suo confessore, il domenicano padre Alberto Radente che sarà anche il primo rettore del santuario. Cominciava così il rituale dei fedeli di uno dei più importanti luoghi di culto mariani del Belpaese, così di rilievo che meriterà, dopo la prelatura territoriale di Loreto, l’altra delle due previste in Italia dalla Santa Sede. L’edificio del santuario, che per la parte rustica sarà curato, gratuitamente, dall’ingegner Antonio Cua, docente di Geometria analitica all’università “Federico II” e nel Collegio militare “Nunziatella” del capoluogo campano, verrà elevato, il 4 maggio 1901, a basilica pontificia maggiore da Papa Leone XIII. La tela (nella foto, particolare, adornata dalla sontuosa cornice di fiori), singolare per l’atteggiamento antistorico della Madre di Gesù, intenta a porgere la corona a Santa Rosa da Lima e non a Santa Caterina da Siena come tramandato dalla tradizione domenicana, verrà restaurata, senza richiedere compenso, in prima battuta dal pittore Guglielmo Galella, apprezzato soprattutto per le riproduzioni degli scavi dell’antica Pompei, e dopo tre anni, nel 1879, dall’artista partenopeo d’impronta neoclassica Federico Maldarelli che interverrà anche trasformando Santa Rosa in Santa Caterina. Verrà esposta, per la prima volta il 13 febbraio 1876, ancora nella già menzionata chiesa pompeiana del Santissimo Salvatore poiché il nuovo fabbricato intitolato alla Beata vergine del rosario era in fase di cantiere. Verrà ritenuto ultimato solo dopo l’installazione del campanile, alto 88 metri, il 24 maggio 1925, alla presenza di Longo, già molto provato fisicamente, che morirà, a 85 anni, a Scafati, in quel di Salerno, il 5 ottobre 1926. Sul versante spirituale, invece, l’8 maggio 1876, verrà avviata la pratica devozionale della Supplica alla Madonna del rosario, che sarà scritta da Longo, che diverrà consuetudine annuale da ripetersi proprio in quel giorno. Per la sua opera di benefattore l’avvocato Longo, aggregato al Terzo ordine di San Domenico, marito della contessa Marianna de Fusco, verrà canonizzato, il 19 ottobre 2025, dal pontefice Leone XIV dando seguito all’approvazione conferita dal predecessore Francesco il 24 febbraio 2025.