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14 Maggio

Oggi, ma nel 1997, a Castellaneta di Taranto, veniva uccisa Pasqua Ludovico, di 86 anni, presumibilmente dal tunisino Ben Mohamed Ezzedine Sebai (nella foto, il giorno dell'arresto, il 15 settembre '97). Classe 1964, immigrato irregolare, con dimora a Cerignola, in provincia di Foggia, noto alla cronaca criminale come serial killer delle vecchiette, per aver fatto fuori 14 anziane, fino a 90 anni, in Puglia e Basilicata, tra il 1995 e il 1997. In alcuni casi le aveva anche violentate dopo averle sgozzate. Per l'omicidio verrà condannato, il 21 maggio successivo, a 16 anni, Vincenzo Faiuolo, auto accusatosi, insieme al fratellastro Francesco Orlandi -quest'ultimo verrà condannato ad 11 anni- salvo poi ammettere che la sua confessione fosse stata estorta. Il 21 luglio 2005, a Teramo, in cella, si suiciderà Vincenzo Donvito, altro condannato per uno dei massacri delle anziane donne e auto proclamatosi innocente. Proprio dopo il gesto estremo del carcere di Castrogno, Sebai si deciderà a confessare le sue responsabilità. Altro scagionato dalla ammissione di colpa di Sebai sarà Giuseppe Tinelli, condannato all’ergastolo come presunto responsabile degli omicidi di Celeste Commesatti, avvenuto a Palagiano di Taranto il 13 agosto 1995, e di Maria Valente, verificatosi, sempre nella medesima cittadina, il 29 luglio 1997. Altro prigioniero innocente sarà Davide Nardelli e poi Cosimo Montemurro. Nel caso dell'omicidio di Pasqua Ludovico, il killer Sebai aveva pure portato via la vecchia pistola, calibro 6.38, appartenuta al marito della donna ammazzata, ed un pacchetto di munizioni. L'arma con i proiettili verranno ritrovati, nascosti sotto terra, a casa di Sebai, a Cerignola. Il 15 dicembre 2012, a Padova, in prigione, Ben Mohamed Ezzedine Sebai, condannato a 5 ergastoli, preso dopo aver soppresso la sua ultima vittima, Lucia Nico, di 75 anni, trucidata nella sua casa a Palagianello, si toglierà la vita impiccandosi. Aveva colpito anziane sole, che abitavano per lo più al piano terra, le aveva sgozzate con un coltello da sub e poi aveva lasciato le loro abitazioni a soqquadro, nel tentativo di depistare gli investigatori, simulando rapine sfociate nel sangue. Tra le malcapitate c'erano anche: Petronilla Vernetti, a Melfi, l'8 luglio 1995; Celeste Madonna, a Lucera, nell'aprile 1996; Giuseppina Garbetta, a San Ferdinando di Puglia, il 29 maggio 1996; Anna Stano, a Ginosa, il 9 agosto 1996; Angela Sansone, a Spinazzola, il 27 agosto 1996; Maria Todaro, a Cerignola, il 15 gennaio 1997; Grazia Montemurro, a Massafra, il 4 aprile 1997; Rosa Lucia Lapiscopia, a Laterza, il 15 settembre 1997.

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