TODAY
14 MAGGIO
Oggi, ma nel 1865, a Firenze, in piazza Santa Croce, il sovrano sabaudo Vittorio Emanuele II inaugurava il monumento a Dante Alighieri, composto da scultura, in marmo bianco di Carrara, scolpita da Enrico Pazzi, basamento in marmo rosso di Verona e zoccolo in bardiglio, con progetto dell’architetto Emilio De Fabris con la collaborazione del collega Luigi Del Sarto. La statua era stata finanziata da una sontuosa raccolta fondi che aveva annoverato tra i sottoscriventi di rango il compositore Giuseppe Verdi, lo scrittore Alessandro Manzoni, il presidente del Consiglio dei ministri Bettino Ricasoli ed il poeta Giosuè Carducci.
La base, invece, era stata a carico dell’amministrazione municipale. La raffigurazione dantesca, dall’espressione corrucciata (nella foto, particolare) e dalla caratteristica corona di lauro, misurava: 2,10 metri per 2,10 di larghezza e 4,70 di altezza. Il piedistallo era di 4,50 metri per 4,50 di larghezza e 5,13 di altezza. L’elevazione complessiva da terra, del manufatto era di 9,83 metri.
Le manovre per posizionare un adeguato tributo all’autore della “Divina Commedia”, erano iniziate nel 1856. Esiliato dalla città gigliata con due condanne, quella del 27 gennaio 1302 e la successiva del 10 marzo dello stesso anno, le stesse avevano imposto il rogo e la distruzione dell’abitazione. L’omaggio al sommo poeta, del 14 maggio 1865, cadeva in occasione delle trionfali celebrazioni per i 600 anni dalla nascita, avvenuta proprio a Firenze, nel 1265, presumibilmente il 14 maggio.
Per Pazzi, ravennate del 1818, già all’opera nel cantiere della basilica di Santa Croce, massone della loggia fiorentina “Concordia”, iniziato il 24 ottobre 1861, l’opera dedicata ad Alighieri rimarrà la sua più celebre. De Fabris, fiorentino del 1807, era professore dell’Accademia fiorentina e architetto dell’opera di Santa Croce. Il 28 maggio 1968, statua e basamento saranno spostati e torneranno nella loro collocazione originale, dopo essere stati restaurati, il 19 maggio 1971.