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14 ottobre

Oggi, ma nel 1934, da Firenze, usciva nelle edicole italiane il primo numero del settimanale a fumetti, incentrato soprattutto su storie provenienti dagli Usa, L’Avventuroso, della casa editrice fiorentina di Mario Nerbini.

L’esordio della rivista, diretta dallo stesso Nerbini, che era posta in vendita a 30 centesimi, si presentava con 8 pagine di grande formato, contenenti 300 illustrazioni, faceva approdare, per la prima volta in Italia, a pagina 1, le strisce disegnate de “La distruzione del mondo” (nella foto, particolare), che era la prima puntata di Gordon Flasce, ovvero l’eroe di fantascienza statunitense Flash Gordon, ideato da Alex Raymond, apparso in versione lancio, negli Stati Uniti d’America, il 7 gennaio precedente. Importante era stato il battage promozionale attuato da Nerbini attraverso il numero 94 del settimanale Topolino che nel Belpaese era pubblicato proprio dall’editore fiorentino ed aveva un enorme seguito. A pagina 2 del primo numero de L’Avventuroso c’era la storia “Filibustieri del Gran Golfo”, di Emilio Fancelli. A pagina 3 si presentava “Radio Pattuglia”, di Charles Schmidt, su testi di Eddie Sullivan. Alle pagine 4 e 5, invece, era inserito “L'agente segreto X-9”, opera di Raymond. A pagina 6 campeggiava “Dal deserto alla giungla”, riduzione di Paolo Lorenzini, il nipote di Carlo Lorenzini detto Collodi, fiorentino, autore di Pinocchio, dell'omonimo romanzo del polacco Henryk Sienkiewicz, premio Nobel per la letteratura nel 1905. A pagina 7 faceva bella mostra la storia d’avventura, tutta italiana, non firmata dall’autore, “Il cacciatore di serpenti”. A pagina 8 chiudeva “Jim, l'uomo della giungla”, ancora dell’apprezzato Raymond. L’Avventuroso andrà avanti per 450 albi, fino all’uscita dell’ultimo, il 16 maggio 1943, utilizzando tutta una serie di stratagemmi, addirittura il far ridisegnare da autori italiani le tavole provenienti da oltre oceano, per aggirare le imposizioni governative fasciste tese a tutelare le produzioni nazionali dalla contaminazione dall’estero. Molto, in questa azione diplomatico-commerciale, influirà la bravura di Nerbini nell’avere a che fare con le alte cariche in orbace e non vedersi bloccate le pubblicazioni.

Fin dalle prime battute L’Avventuroso incontrava un alto gradimento da parte dei lettori, non solo giovanissimi, arrivando a vendere fin dagli albori 500mila copie. Che per quei tempi erano una enormità. Dall'anno successivo, il 1935, in appendice compariranno anche fumetti tricolore, ma saranno caratterizzati dalle nuvolette utilizzate per i dialoghi, al posto delle consuete didascalie. Sarà proprio quell’innovazione a implementare ulteriormente il successo del giornale. Creatura che era stata pensata per tentare di sbaragliare la concorrenza di altri due settimanali del genere, il Corriere dei piccoli, apparso per la prima volta il 27 settembre 1908, supplemento del quotidiano milanese Corriere della sera, e di Jumbo, prima rivista ad adottare i già menzionati balloon di dialogo, che aveva esordito il 17 settembre 1932, edita da Lotario Vecchi, imprenditore di lunga esperienza sempre con base nel capoluogo lombardo.