Susanna Agnelli e Lamberto Dini

TODAY

15 maggio

Oggi, ma nel 2009, a Roma, nel Policlinico Agostino Gemelli, dove era ricoverata, dal 16 aprile precedente, per la frattura del femore sinistro causata dalla caduta accidentale nel bagno della sua casa capitolina, moriva, a 87 anni, Susanna "Suni" Agnelli, ritenuta protagonista del Novecento tricolore nonché il volto femminile istituzionale della cosiddetta famiglia Fiat. Classe 1922, di Torino, sorella di Gianni, meglio noto nel jet set internazionale come "Avvocato", figlia di Edoardo Agnelli e di Virginia Bourbon del Monte, moglie del conte Urbano Rattazzi dal 1945 fino al divorzio, nel 1975, era stata la prima donna del Belpaese a ricoprire la carica di ministro degli Esteri.

Era stata designata alla Farnesina, con tanto di delega aggiuntiva agli italiani nel mondo, dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996, nel primo governo presieduto da Lamberto Dini (nella foto proprio insieme a Susanna Agnelli). Poi era stato proprio l'economista fiorentino già direttore generale della Banca d'Italia a raccogliere il dicastero lasciato libero dalla Agnelli, dal 18 maggio 1996 al 6 giugno 2001. Susanna Agnelli era stata già sottosegretario agli Esteri dal 9 agosto 1983 all'11 aprile 1991 negli esecutivi guidati da Bettino Craxi, Giovanni Goria, Ciriaco De Mita e Giulio Andreotti. Era alla Camera dei deputati dal 5 luglio 1976 all'11 luglio 1983, eletta con il Partito repubblicano italiano. Poi era divenuta senatrice, dal 12 luglio 1983 al 22 aprile 1992, sempre con i repubblicani.

Già europarlamentare in quota Pri nell'Alleanza dei liberali e democratici per l'Europa, dal 19 luglio 1979 all'1 ottobre 1981, aveva esordito in un ruolo politico da sindaco di Monte Argentario, in provincia di Grosseto, rimanendo in carica dall'8 luglio 1974 al 20 ottobre 1984. Dal 1990 era alla presidenza della onlus benefica Telethon, volta alla raccolta di fondi in favore della ricerca sulla distrofia muscolare. Alta, di presenza imponente, sfoggiava con orgoglio i suoi capelli grigi tagliati corti, era considerata ironica e terribilmente sincera, aveva alle spalle della sua formazione una preparazione umanistica, inclusa la laurea in Lettere, era fiera di aver prestato servizio da crocerossina su navi ospedale adibite al trasporto di feriti durante il secondo conflitto mondiale.

Tra le sue fatiche editoriali come scrittrice bisogna ricordare l'autobiografia Vestivamo alla marinara, pubblicato da Mondadori, di Milano, nel 1975, insignita del Premio Bancarella '75, aveva avuto un successo anche al di fuori del Belpaese e rimarrà un libro di culto sulla famiglia Agnelli e l'Italia del periodo di riferimento.