TODAY

16 AGOSTO

Oggi, ma nel 2014, a Zurigo, nei campionati europei di atletica leggera, Valeria Straneo vinceva la medaglia d’argento nella maratona femminile.

Il risultato arrivava dopo la splenectomia, ovvero l’asportazione della milza, avvenuta il 14 maggio 2010, necessaria per cercare di combattere la sferocitosi ereditaria. Si trattava dell’anemia emolitica congenita consistente, in estrema sintesi, nella disfunzione della membrana dei globuli rossi con conseguente modificazione della forma: da quella caratteristica a disco biconcavo a sferica. In tal modo ciascun globulo rosso diventava più fragile e veniva distrutto dalla milza che di conseguenza s’ingrandiva, causando la perenne forma di anemia.

Al momento dell’intervento la sua milza era diventata lunga 26 centimetri e pesava 1,8 chilogrammi tanto da non poter essere rimossa in laparoscopia, ma mediante taglio tradizionale. L’atleta di Alessandria (nella foto, particolare, durante i festeggiamenti dopo la sfida elvetica, nell’immagine Colombo/Fidal), classe 1976, allenata progressivamente da Beatrice Brossa, Massimo Magnani e Stefano Baldini, sposata con Manlio Esposito, madre di Leonardo e Arianna, si piazzava dietro alla francese Christelle Daunay, che andava in fuga a 2 chilometri dal finish, con 13 secondi di distacco tagliando il traguardo in 2 ore 25 minuti e 27 secondi rispetto al tempo di 2 ore 27 minuti e 14 secondi impiegati dalla transalpina per percorrere i 42 chilometri e 195 metri della gara.

Il 5 agosto 2012 la Straneo aveva preso parte alle Olimpiadi di Londra, classificandosi all’ottavo posto e facendo fermare il cronometro su 2 ore 25 minuti e 27 secondi, quando la numero uno sul podio, l’etiope Tiki Gelana, aveva chiuso la sua prestazione in 2 ore 23 minuti e 7 secondi.

Ai mondiali di Mosca 2013, il 10 agosto, la Straneo aveva portato a termine la prova in seconda posizione, in 2 ore 25 minuti e 58 secondi, meritando l’argento, dietro alla keniota Edna Kiplagat, che aveva ultimato in 2 ore 25 minuti e 44 secondi. In quel 2013, il 29 giugno, nei Giochi del Mediterraneo, disputati a Mersin, in Turchia, la Straneo aveva fatto sua la medaglia del metallo più prezioso, nella mezza maratona, col tempo di 1 ora e 11 minuti.

L’esordio assoluto in nazionale era avvenuto, a 35 anni, dopo aver lasciato il lavoro da educatrice in un asilo, agli europei di corsa campestre dell’11 dicembre 2011 di Velenje, in Slovenia, dove si era piazzata decima, col tempo di 26 minuti e 42 secondi per coprire gli 8 chilometri e 170 metri del tracciato.

La singolare vicenda agonistica ed umana, segnata dalla malattia e dalla volontà di riuscire ugualmente, verrà raccontata dalla stessa Straneo, nelle 136 pagine del volume, in formato digitale, scritto con Marco Tarozzi, intitolato “Valeria fa ‘gli’ Olimpiadi. Storia di una campionessa che non sapeva di esserlo”, pubblicato da Minerva edizioni, di Argelato di Bologna, il 9 dicembre 2014.