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16 ottobre

16 Ottobre 2025

Oggi, ma nel 1940, nell’Oceano Atlantico settentrionale, a 700 miglia a ovest di Madera e a 900 dalla costa africana, avveniva il salvataggio dell’equipaggio del mercantile belga “Kabalo”, da 5.186 tonnellate di stazza, requisito dagli inglesi nel convoglio OB.223, da parte dei componenti del sommergibile “Alfredo Cappellini”, della classe Marcello, della regia Marina militare italiana comandato dal capitano di corvetta Salvatore Todaro, di 32 anni, siciliano di Messina, futura medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Nel contesto del secondo conflitto mondiale combattuto in mare, il "Kabalo" trasportava pezzi di ricambio aeronautici, era armato con cannone da 102 millimetri, era agli ordini del capitano George Vogels. Todaro, avvicinatosi per sferzare il corpo di grazia al bastimento nemico, dopo aver visto 5 marinai avversari in acqua e 21 naufraghi sulla scialuppa d’emergenza, decideva di rimorchiare l’imbarcazione ostile verso la sponda più vicina. Si trattava di un gesto destinato ad entrare nella storia dell’armata di mare tricolore. Poi, durante il tragitto di sos, Todaro, per incrementare la velocità dell’operazione, ma anche perché la lancia agganciata spezzerà la cima e sarà danneggiata dalla forza delle onde, accoglierà a bordo i 26 malcapitati sistemandoli nella falsatorre del sottomarino. Arriverà a all'isola di Santa Maria, nell’arcipelago delle Azzorre, il 19 ottobre successivo dove farà sbarcare gli “ospiti”. Al rientro nella base Betasom atlantica di Bordeaux, nella Francia occupata, Todaro, per il suo gesto umanitario in tempo di guerra (nella foto, particolare, un momento dell'intervento salvifico in una delle immagini provenienti dall'archivio storico della Marina, Todaro indicato dalla freccia), verrà criticato e ripreso dal suo superiore, l’ammiraglio tedesco Karl Dönitz, alla testa dell’apparato dei sommergibili germanici. E Todaro -che, dopo aver fatto parte della Xª Flottiglia Mas, morirà in azione, il 14 dicembre 1942, a 34 anni, al largo di La Galite, in Tunisia, quando il suo motopeschereccio armato "Cefalo" verrà mitragliato da un aereo Spitfire britannico- verrà deriso come “Il don Chisciotte del mare”. L’episodio sarà rievocato anche nel film “Comandante”, diretto dal regista Edoardo De Angelis, con l’attore Pierfrancesco Favino nel ruolo proprio del valoroso ufficiale, col sostegno dello Stato maggiore della Marina, la cui produzione costerà 14 milioni di euro. Il lungometraggio sarà presentato, in anteprima, il 30 agosto 2023, come pellicola d’apertura dell’80ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.