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16 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1979, a Montreal, in Canada, il finlandese Björn Waldegård con il navigatore Hans Thorszelius, connazionale, su Ford Escort RS 1800 MKII, si aggiudicava la terza ed ultima edizione del Criterium Molson Québec, dopo 503,70 chilometri percorsi in 3 giorni, spodestando, con l’auto a stelle a strisce, il primato italiano, della Fiat 131 Abarth, in livrea Alitalia, che aveva primeggiato   nella prima e seconda edizione, 1977 e 1978. Vettura che aveva assicurato alla famiglia Agnelli il titolo iridato costruttori ’77 e ’78 col marchio Fiat, dopo quello ’76, ’75, ’74, con quello Lancia. Crollava così la speranza tricolore di poter dominare l’unica prova inserita nel campionato del mondo di rally dai maggiorenti dell’automobilismo della terra della foglia d’acero.

L’illusione era stata suffragata ancora di più dal prodromo del Rallye de Rideau Lakes, delle foreste di Smiths Falls, in Ontario, il 20 ottobre 1974, unica tappa canadese del mondiale di categoria, quando Sandro Munari, col secondo Mario Mannucci, su Lancia Stratos HF (nella foto, particolare, in azione proprio durante quella prova), bolide che rimarrà come icona nella storia dell’automobilismo, non solo del Belpaese, era salito sul gradino più alto del podio. Tra l’altro, in quella occasione, la casa fondata da Vincenzo Lancia, a Torino, nel 1906, aveva fatto sua anche la seconda piazza, grazie a Simo Lampinen, finlandese, con accanto il copilota John Davenport, britannico, su Beta coupè.

Lampinen era riuscito a far guadagnare il traguardo, per secondo, alla Fiat 131 Abarth, assegnando la doppietta del marchio del Lingotto, il 18 settembre 1977, al primo Criterium Molson Québec. Anche l’anno successivo, il 17 settembre 1978, il duo finnico, Markku Alén al volante, ed Ilkka Kivimaki, alle mappe, aveva lanciato la 131 Abarth al numero due.