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17 gennaio

Oggi, ma nel 1929, a Riccione, in provincia di Rimini, naufragava, per il fortunale, la barca da pesca Bruna, la più importante della marineria cittadina, dell’armatore Secondo Tommassini, chiamato Pirulein, di 34 anni. Morivano 5 marinai, incluso il proprietario. Le altre 4 vittime erano: Roberto Pronti, di 39; Giulio Gennari, di 25; Paolo Ceccarelli, di 24; Ubaldo Righetti, di 19.

La barca s’inabissava, a 10 miglia dalla costa, mentre tentava di rientrare in porto, dopo essere uscita a pescare insieme ad un’altra, la Nuovo Pietro di Cattolica. Era la prima volta che una disgrazia del mare simile accadesse sulla riviera romagnola. La notizia della infausta sorte della Bruna (nella foto, particolare, all’uscita dal molo, nell’estate precedente), varata nel 1922, destava scalpore in tutto il Belpaese.

L’inverno 1929 era caratterizzato da abbondanti nevicate e violente piogge, verrà catalogato tra i peggiori del ‘900 tricolore, e nel gergo popolare sarà quello del nevone. Le maestranze dell’Adriatico, per lo più impossibilitate ad uscire, stavano letteralmente morendo di fame. Qualcuno azzardava per tentare di riportare a casa qualche pesce da rivendere e soprattutto per sfamare le famiglie.

Ai 5 malcapitati si aggiungevano, nello stesso giorno, che passerà alla storia come quello della burrasca di Sant’Antonio, 9 decessi di lupi di mare che colavano a picco con il trabaccolo Seconda, detta Titona, di Bellaria. Altri 4 colleghi periranno la notte successiva, sul legno Wilson di Cattolica, che trasportava Eugenio Grandicelli, detto Muron, Angelo Arduini, Luigi De Nicolò, Michele Bertozzi. Anche recuperare relitti e cadaveri era difficoltoso e non sempre possibile. Il 19 gennaio successivo verrà ritrovato il corpo di Pronti.

Il 29 giugno le acque restituiranno i resti di Ceccarelli, il motorista, e di Righetti. Di Gennari non si avranno mai tracce. A metà ottobre verrà tirato a secco quel che rimaneva dell'imbarcazione, rimasta infilata nel mare inclinata, con l'albero maestro, alto 14 metri, che sfiorava il pelo dell'acqua. La triste vicenda della Bruna verrà dettagliatamente raccontata nelle 48 pagine del volume di Fosco Rocchetta, intitolato "Il naufragio della Bruna del 17 gennaio 1929", che verrà pubblicato dall’amministrazione municipale riccionese, in occasione dell’80° anniversario, nel 2009.