18 novembre

Oggi, ma nel 1985, a Kansas city, nel Missouri, la Universal Press Syndicate fondata da John McMeel e Jim Andrews il 26 ottobre 1970, faceva pubblicare su quotidiani statunitensi la prima striscia a fumetti di Calvin & Hobbes ideata e realizzata dal duro e puro William “Bill” Watterson, artista originario di Washington, di 27 anni, che dopo essere stato licenziato dal ruolo di vignettista satirico del quotidiano Cincinnati Post, da quattro anni s’era malvolentieri riciclato come disegnatore di prodotti commerciali per una piccola agenzia pubblicitaria. Iniziava così l’avventura senza precedenti del sodalizio tra il mondo interiore di un bambino di sei anni, Calvin, e la sua tigre di pezza, Hobbes (nella foto, particolare, una delle iconiche raffigurazioni dei due protagonisti), pronta ad animarsi per fronteggiare le mirabolanti intraprese del suo sensibile, pasticcione e brillante piccolo umano. Il tutto condito da arguzia, irriverenza, profondità, filosofia sia spicciola che non, di un mini uomo in grado -anche attraverso i suoi molteplici alter-ego, come: Spaceman Spiff, impavido astronauta, Stupendoman, supereroe senza paura e senza macchia, Trace Bullet, investigatore privato molto noir, Safari Al, esploratore coloniale di stampo ottocentesco- di leggere la realtà, incluso l’universo femminile, meno superficialmente rispetto agli adulti intorno a lui. Il regalo fatto da Watterson al mondo terminerà il 31 dicembre 1995 quando smetterà, irrevocabilmente, nonostante le infinite pressioni ed esortazioni a continuare, di far uscire dalla sua talentuosa matita e dai suoi pennarelli le surreali trovate di Calvin & Hobbes. Le grottesche battute e le dissacranti intraprese del bizzarro sodalizio arriveranno nel Belpaese proprio in quell’anno, dopo una decade dall’esordio, sulle pagine del mensile Linus. E le raccolte, in volume, saranno pubblicate dalla Giunti, di Firenze.
