TODAY

2 GIUGNO

Oggi, ma nel 1949, a Roma, alle pendici dell’Aventino, veniva inaugurato il monumento alla memoria di Giuseppe Mazzini, con sulla sommità, la statua in bronzo, alta 5 metri, realizzata dallo scultore Ettore Ferrari. Alla cerimonia, che ricadeva nel quinto governo di Alcide De Gaspari, pure lui presente, intervenivano il presidente della Repubblica italiana, Luigi Einaudi, il sindaco dell’Urbe, Salvatore Rebecchini, il presidente del comitato per le onoranze a Mazzini, Gino Macrelli.

L’orazione commemorativa (nella foto, particolare, il palco delle autorità sistemato accanto al monumento) era affidata ad Ivanoe Bonomi, presidente del Senato. Il taglio del nastro avveniva nell’anno del centenario della proclamazione della seconda Repubblica romana, quella di Carlo Armellini, di Mattia Montecchi, del teramano Aurelio Saliceti, di Ripattoni di Bellante, durata dal 9 febbraio al 4 luglio di quell’anno, quale effimera esperienza antipapalina.

L’opera d’arte dedicata al patriota originario di Genova, nato nel 1805 e morto nel 1872, fondatore della “Giovine Italia”, nel luglio 1831, a Marsiglia, aveva avuto gestazione elefantiaca. La prima disposizione per l’erezione era stata presentata, alla Camera dei deputati, nel 1887. Ferrari, autore, tra l’altro, della statua di Ovidio a Sulmona, svelata al pubblico il 30 aprile del 1925, aveva subito non pochi rallentamenti, poiché osteggiata dal fascismo. Benito Mussolini, infatti, non ravvisava simpatia verso l’ideologo repubblicano né nei confronti del controverso artista, entrambi esponenti di gran lustro della massoneria. Ferrari era deceduto, nella Capitale, il 19 agosto 1929, ma la fusione bronzea, da collocare sul basamento in marmo bianco, era stata ultimata e giaceva nel deposito della fonderia Amedeo Laganà di Napoli.

La statua era stata collocata in quello che diverrà piazzale Ugo La Malfa, dal figlio del realizzatore, Giangiacomo Ferrari, coadiuvato da Ettore Guastalla. In occasione dell’evento del 2 giugno di quel 1949, le Poste italiane emettevano il francobollo dedicato, da 20 lire, disegnato da Edmondo Pizzi. Tutta la vicenda verrà raccontata da Ettore Passalalpi Ferrari, discendente dello scultore, nel volume intitolato “Il monumento nazionale a Giuseppe Mazzini in Roma”, che verrà pubblicato dall’editore Acef, ovvero l’Associazione culturale Ettore Ferrari, nel 2009.