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2 ottobre

Oggi, ma nel 1924, a Roma, il governo presieduto da Benito Mussolini, col regio decreto 2 ottobre 1924, numero 1661, dava il riconoscimento statale all’Università cattolica del Sacro Cuore, il più grande ateneo d’ispirazione cattolica d'Europa. Era stato fondato, il 7 dicembre 1921, a Milano, da padre Edoardo “Agostino” Gemelli (nella foto, particolare, al lavoro in laboratorio), sviluppando l’idea dell’economista Giuseppe Toniolo, ritenuto tra i padri del movimento cattolico tricolore, che verrà proclamato venerabile dalla chiesa cattolica, che era morto il 7 ottobre 1918, a Pisa. Con questo riconoscimento istituzionale veniva garantita all’università cattolica del Sacro Cuore la possibilità di rilasciare titoli di studio aventi valore legale.

Gemelli, medico e psicologo, frate francescano, milanese del 1878, era il rettore, fin dalla nascita, dell’università cattolica e rimarrà in quel ruolo fino al suo decesso, che avverrà il 15 luglio 1959, sempre nella città ambrosiana, lasciando poi l’incarico all’economista Francesco Vito, che lo manterrà fino al 1965. Il 2 ottobre 1924 l’università cattolica del Sacro Cuore si arricchiva di un fondamentale tassello, che avrebbe attirato un crescente numero di studenti, secondo il progetto di padre Gemelli. Quest’ultimo aveva pensato la “sua” università non come ambito riparato dalle insidie del secolo, quale ateneo nato per preservare le intelligenze cattoliche dai contagi della cultura laica. Ma per rafforzare, con basi scientifiche, il magistero sociale della chiesa e, di conseguenza, il percorso di crescita del cattolicesimo nazionale.

Padre “Agostino” Gemelli aveva puntato non sull’immediatezza della lotta politica, secondo il percorso posto in essere da don Luigi Sturzo col Partito popolare, ma su tempi d’azione molto più lunghi. Padre Gemelli, infatti, era convinto che all’operosità cattolica mancassero fondamenta solide di conoscenze rigorose, derivanti da studio e ricerca, scevre dal pressapochismo della modernità. Nel percorso che aveva portato alla creazione dell’università cattolica del Sacro Cuore, nel 1919, padre Gemelli era stato coadiuvato da altri intellettuali di stampo cattolico come: Ludovico Necchi, futuro venerabile della chiesa; Francesco Olgiati, sacerdote; Armida Barelli, animatrice del movimento cattolico femminile meneghino e futura beata della chiesa; Ernesto Lombardo, conte e industriale del cotone. Insieme avevano fatto nascere l’Istituto di studi superiori intitolato alla memoria di Giuseppe Toniolo, con Lombardo quale primo presidente. Si trattava dell’ente garante e fondatore dell’università cattolica milanese. Quest’ultima aveva ottenuto l’approvazione da parte del ministero della Pubblica istruzione, guidato dall’abruzzese Benedetto Croce, il 24 giugno 1920.

Contestualmente aveva ricevuto anche l’avallo papale, concesso dal pontefice Benedetto XV. Con il passare degli anni e il moltiplicarsi degli investimenti, sia economici che di idee, l’aumentare delle sedi didattiche, per l’università cattolica del Sacro Cuore vi sarà anche la realizzazione, a Roma, con inaugurazione il 10 luglio 1964, del Policlinico Agostino Gemelli. Struttura sanitaria collegata alla facoltà di medicina e chirurgia, che sarà il più grande ospedale del Belpaese ed avrà anche il primato di diventare il più importante centro di cura privato d’Europa.