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20 Novembre

Oggi, ma nel 1859, a Torino, il sovrano sabaudo Vittorio Emanuele II emanava, con regio decreto del regno di Sardegna la legge mineraria numero 3755, vigente in Piemonte, Sardegna e Lombardia, che, tra l'altro, vietava il lavoro in miniera ai bambini minori di 10 anni, a pena di ammenda da 5 a 50 lire. Veniva poi istituito il Corpo delle miniere, in luogo del precedente Ispettorato generale delle miniere degli Stati sardi. Il nuovo servizio minerario veniva organizzato, sul territorio nazionale, in otto distretti, stando all'articolo 2. La legge, nell'articolo 1, ne regolava nel dettaglio l'organigramma e le attività stabilendo che il servizio relativo alle miniere, cave ed usine -dal francese opificio- fosse posto sotto la dipendenza del ministero dei lavori pubblici. Oltre le visite annuali e le ispezioni straordinarie, effettuate su incarico diretto del ministero, i funzionari del corpo reale delle miniere esercitassero la funzione di sorveglianza di polizia nei propri distretti, con l'obbligo di accertare le infrazioni alle disposizioni di legge. Nonostante la sua notevole importanza sul piano minerario alla Sardegna venivano destinati soltanto un ufficio di distretto con competenza su tutte le provincie allora esistenti: ovvero quelle di Cagliari e di Sassari. Il primo ufficio di distretto aveva sede a Cagliari, dove già vi era stata la sede, dal 1828, dell'ispettore minerario di circoscrizione, secondo l'organizzazione preunitaria del servizio minerario. Nel 1872 si deciderà per il suo trasferimento ad Iglesias, nei locali del palazzo civico, e poi nella storica sede di palazzo Musino, in via Roma. Nel 1860 il servizio minerario verrà posto alle dipendenze del ministero dell'Agricoltura, industria e commercio. L'Ispettorato aveva anche il compito di compilare, in base ai dati raccolti ed elaborati dai distretti minerari, la statistica dell'industria mineraria e delle officine metallurgiche, mineralurgiche e chimiche, nonché la statistica doganale e di provvedere alla pubblicazione annuale della rivista del servizio minerario. Il corpo delle miniere rimarrà assegnato fino al 1912, anno in cui verrà istituita la direzione autonoma dei servizi delle miniere, alla direzione generale dell'agricoltura che era costituita da tre divisioni di cui una curava il servizio minerario, il servizio idrografico e dell'idraulica agraria, il servizio meteorologico e sismico, il comitato geologico, il consiglio superiore delle miniere e l'insegnamento nelle scuole minerarie. La legge del 20 novembre 1859, tra i vari articoli, tutelava anche gli scopritori di giacimenti minerari. Tra questi ultimi avrà giusta protezione quella sarda di San Leone, situata ad Assemini, in provincia di Cagliari, da 270mila metri quadrati di superficie e 20 chilometri di gallerie sotterranee. Sede mineraria, destinata a divenire uno degli esempi di archeologia mineraria più importanti del Belpase, chiamata così in onore del suo fondatore, il francese Leon Goudin (nella foto), che, giunto dal capoluogo piemontese, via Genova, deciderà di investire i suoi capitali per dare lavoro alle maestranze locali e ricavarne ferro per la produzione di ghisa nella capitale transalpina.

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