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29 giugno

29 Giugno 2025

Oggi, ma nel 1807, ad Asiago, in provincia di Vicenza, quale conseguenza dopo la Campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte, veniva sciolta, dopo cinque secoli d’esistenza, la Federazione dei sette Comuni, reputata tra le più antiche istituzioni politiche europee, detta “la Svizzera del Veneto”, proprio su decisione del condottiero corso, dando spazio alla presenza dell’impero asburgico secondo quanto previsto dal trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797. L’entità dei Sette Comuni era caratterizzata dall’uso comune della lingua cimbra, annoverava, oltre alla già menzionata municipalità di Asiago, quelle di Lusiana, Enego, Foza, Gallio, Rotzo, Roana, era risalente al 1259.

In quell’anno, infatti, con l’insediamento degli Scaligeri, cioè la casata veronese dei “della Scala”, alla caduta degli Ezzelini, ossia i componenti della famiglia feudale verosimilmente d’origine germanica “da Romano”, era partita l’esperienza gestionale come Lega delle sette terre sorelle. Era stata una sorta di unicum, una piccola nazione autonoma che si era sviluppata in quella fetta di territorio che sarà poi conosciuta come Altipiano dei sette Comuni o anche indicato per sintesi come Altipiano di Asiago, sulle Prealpi Vicentine. Posto tra i territori di quelle che saranno le future amministrazioni provinciali vicentina, a regime ordinario, e trentina, a statuto speciale.

Certo, si era trattato di una realtà sopravvissuta così a lungo anche grazie alla professione di massima fedeltà attuata verso i vari potentati del tempo. Come nel caso dell’appoggio incondizionato offerto per lungo periodo alla Serenissima (nella foto, particolare, stendardo col leone marciano avente ai piedi, nell’ovale di centro, anche l’insegna con le sette teste raffiguranti proprio la Reggenza dei sette Comuni), terminato con la fine della stessa Repubblica di Venezia, il 12 maggio 1797, sempre per l’avvento di Napoleone I. Il 21 ottobre 1866, comunque, dopo la vittoria sabauda della terza guerra d’indipendenza verso l’Austria, consumatasi il 12 aprile di quell’anno, gli altopianesi e l’area già appartenuta alla Federazione dei sette Comuni verranno annessi al neonato regno d’Italia e posti sotto la sovranità del re savoiardo Vittorio Emanuele II.

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