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20 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1946, a Cannes, si apriva la prima edizione del Festival del cinema che, il 5 ottobre successivo, si chiuderà assegnando, tra gli 11 Grand Prix, anche il massimo riconoscimento, la Palma d'oro, ad un italiano in concorso: il regista Roberto Rossellini, romano del 1906, per il film “Roma città aperta”. Lavoro che verrà ritenuto un'icona del neorealismo tricolore. Era stato girato l’anno precedente, risentiva degli avvenimenti capitolini dell'ultima fase del secondo conflitto mondiale e dell'occupazione nazista dell'Urbe. Uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 27 settembre successivo, divenendo campione d'incassi della stagione 1945-1946 sul grande schermo, con 124 milioni di lire nei botteghini. Consacrerà anche, a livello internazionale, il talento dell’attrice Anna Magnani, co-protagonista nel ruolo della “Sora Pina”, personaggio ispirato alla vicenda realmente accaduta di Teresa Talotta in Gullace, insieme ad Aldo Fabrizi (nella foto, particolare, i due interpreti, insieme, in una delle scene considerate più toccanti, girata in via Raimondo Montecuccoli), in una delle sue migliori interpretazioni, negli abiti di “don Pietro Pellegrini”, a rappresentare don Pietro Pappagallo.

La sceneggiatura era, oltre che dello stesso Rossellini, frutto del lavoro del gruppo guidato da Federico Fellini e Sergio Amidei, con Celeste Negarville e Ferruccio Disnan. La giuria del primo Festival di Cannes era presieduta dallo storico Francese George Huisman e annoverava, come rappresentante per il Belpaese, Filippo Mennini. La manifestazione, ufficialmente ideata per il 30 settembre 1939, come contraltare alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che era stata inaugurata il 6 agosto 1932, non era poi mai stata aperta a causa della dichiarazione di guerra della Francia, insieme al Regno unito, alla Germania nazista, datata 3 settembre 1939.

 A “Roma città aperta”, che riceverà anche il Nastro d’argento 1946, il più prestigioso riconoscimento cinematografico nazionale, fondato proprio nel 1946 dal neonato Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, a Rossellini quale miglior film a soggetto, e alla Magnani quale attrice non protagonista, seguiranno altri due lungometraggi appartenenti alla Trilogia della guerra antifascista. Saranno “Paisà”, del 1946, e “Germania anno zero”, del 1948.