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21 MAGGIO

Oggi, ma nel 1941, a Creta, la torpediniera “Lupo”, della regia Marina militare, agli ordini del capitano di fregata Francesco Maria Mimbelli, nell’ambito dell’operazione “Mercurio”, iniziata il giorno precedente, riusciva da sola a proteggere il convoglio di caicchi e piccoli pescherecci stivati di Gebirgjaeger, ossia le truppe alpine con la svastica, dall’attacco della Royal navy britannica. Quella che passerà alla storia del secondo conflitto mondiale via mare come “notte della Lupo”, rientrava nel piano di sbarco delle forze germaniche, ancora alleate del Belpaese, sull’isola greca.

La “Lupo” veniva attaccata dal cacciatorpediniere “Janus” e la sua nave colpita da 18 proiettili di medio calibro, oltre che entrare nel raggio di tiro delle mitragliere avversarie. Nell’attacco morivano il sottocapo furiere Orazio Indelicato e il cannoniere puntatore mitragliere Niccolò Moccole e altri 26 marinai venivano feriti. Il comandante Mimbelli, di Livorno, classe 1903, nonostante venisse accerchiato da forze nemiche nettamente superiori, riusciva con un’abile manovra diversiva, ad alzare la cortina di fumo che consentiva al convoglio nazifascista di mettersi al riparo e di ingannare le formazioni inglesi, composte dagli incrociatori “Ajax”, “Orion”, “Dido” e dai cacciatorpediniere “Hereward”, “Hasty”, “Kimberley” e dal già menzionato “Janus”, che prendevano a spararsi a vicenda.

Approfittando del caos ingenerato dall’escamotage, anche la nave italica si metteva in salvo, ripiegando nel porto di Taranto (nella foto, particolare, la popolazione locale assiste all'ingresso della vittoriosa imbarcazione). Per tale esito, l’alto ufficiale tricolore verrà insignito della medaglia d’oro al valor militare. Alla bandiera della “Lupo”, verrà conferita, invece, quella d’argento. Il retroammiraglio inglese Irvine Glennie verrà invece aspramente criticato per essersi fatto ingannare da una piccola unità a fronte di un’intera formazione.