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22 agosto

22 Agosto 2025

Oggi, ma nel 1922, a Parigi, in Francia, nel Pershing stadium, l’italiana schierata con la nazionale Svizzera Francesca Florida Pianzola conquistava la medaglia d’oro nel lancio del giavellotto a due mani, con 43,28 metri di distanza, nella prima edizione dei giochi mondiali per donne, organizzata dalla Federazione mondiale dello sport femminile, dopo l’argento vinto l’anno precedente alle prime e dimostrative Olimpiadi in rosa di Montecarlo, nel principato di Monaco, del 31 marzo, con 40,17. Di fatto era la prima elvetica, iscritta col team sportivo riservato alle lady di Ginevra, a stabilire il record mondiale nella sua disciplina principale, il giavellotto. Pratica generalmente appannaggio di transalpine, britanniche e statunitensi. Ma si era anche cimentata, con profitto, nel getto del peso. E nel già menzionato appuntamento monegasco del ’21 aveva pure incassato una seconda piazza in quel contest (nella foto, particolare, impegnata proprio in quella sfida, il 27 marzo ’21, nello scatto proveniente dall’archivio dell’Agence Rol). Rappresentava l’emblema di una forte pioniera del settore lanci/getto in fase di evoluzione dell’atletica leggera per il Belpaese, nonostante scendesse sul campo di gara con la maglia rossa contraddistinta dalla croce bianca, e più in generale per l’Europa. Anche perché, nelle prove del ’21 -come in quelle del ’22 in esame- non vi era stata alcuna italiana a rappresentare lo Stivale. E certamente l'avvento del fascismo di Benito Mussolini non aveva migliorato la spinta verso lo sviluppo di un agonismo apicale in quota rosa. Nel 1923, sempre ai giochi a cinque cerchi per esponenti del gentil sesso, che si terranno a Montecarlo, il 7 aprile, la Pianzola porterà a casa un’altra medaglia aurea sempre nel giavellotto, con 44,8. E sempre nel ’23 formerà “Les Sportives”, ossia il primo sodalizio calcistico in gonnella della nazione del formaggio con i buchi.