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22 Giugno

Oggi, ma nel 1925, ad Arcetri di Firenze, nell'osservatorio astrofisico aperto il 27 ottobre 1872, veniva inaugurata, da Michele Romano, sottosegretario di Stato alla pubblica istruzione, e da Giulio Chiarugi, rettore dell'università fiorentina, la torre solare (nella foto, particolare della cupola mentre era ancora in fase di costruzione). Era dedicata al matematico Giovanni Battista Donati ed era stata approntata su progetto curato dall'astronomo e fisico Giorgio Abetti ed ispirato a quello di George Ellery Hale, sul monte Wilson di Los Angeles, del 1904. La torre solare, dipendente dall'Istituto di studi superiori, era la prima nel suo genere realizzata in Italia, e comunque annoverata tra le prime in Europa. Era parzialmente stata costruita dalle Officine Galileo di Campi Bisenzio di Firenze, società fondata nel 1866. La torre era alta 25 metri ed era dotata di uno spettrografo e di uno spettroeliografo combinati, di distanza focale pari a quattro metri e con un nuovo obiettivo di 37 centimetri. La fondazione statunitense Hale finanziava 27mila lire su una spesa totale di 70mila. Ed il piano di costruzione era stato seguito passo dopo passo dallo scienziato americano che aveva anche bloccato i lavori quando aveva ravvisato degli errori strutturali nelle fondamenta e nella parte sotterranea: di fatto Abetti si era trovato non troppo libero nella esecuzione materiale, ma aveva lasciato fare all'illustre maestro. Nel dettaglio, la cupola aveva diametro di 4 metri ed era stata costruita dalla Società per costruzioni ferroviarie e meccaniche di Arezzo e da questa montata sulla piattaforma superiore della torre. I congegni meccanici erano stati costruiti dalle già menzionate Officine Galileo e le parti ottiche dalla casa Carl Zeiss di Jena, riconosciuta come la migliore al mondo per la produzione di lenti. Il telescopio veniva dotato di un obiettivo visuale Zeiss di 36 centimetri di apertura, ottenuto dal governo italiano come riparazione della grande guerra da quello tedesco. La torre solare di Arcetri era posta in un luogo dal grande significato simbolico, essendo legato alla memoria di Galileo Galilei che, proprio ad Arcetri, nella villa "Il gioiello", aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita, dal 1631 al 1642. Nel 1926 la struttura passerà a far parte degli osservatori statali e sarà all'avanguardia negli studi e nelle osservazioni di fisica solare fino agli anni Cinquanta. Nel 1953 verrà posto alla direzione dell'osservatorio Guglielmo Righini, professore di astronomia dell'ateneo fiorentino, con il quale nascerà ad Arcetri la Radioastronomia solare, e nel 1956 verrà installato il primo radiotelescopio. Il collegamento didattico, soprattutto per lo studio del sole, con l'università cittadina rimarrà sempre forte. Nonostante nel tempo la torre cadrà vittima di una inesorabile obsolescenza tecnica dei materiali utilizzati.

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