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22 settembre

Oggi, ma nel 1997, in tutta Italia, usciva, in vinile da 33 giri e compact disc, “Pipes & Flowers”, il primo album registrato in studio di Elisa Toffoli, per tutti “Elisa”, di 19 anni, con il brano Labyrinth, proposto come singolo, a trainare il successo commerciale del disco, cantato in inglese, che venderà 300mila copie. E che gli frutterà la Targa Tenco 1998, nella sezione Opera prima, che gli verrà assegnata, al Teatro Ariston di Sanremo, il 24 ottobre di quell’anno.

Sarà la prima volta che la raccolta d’esordio di un artista italiano (nella foto, particolare, la copertina ed il doppio disco dell’edizione speciale limitata) raggiungerà tale risultato. L'album era prodotto dall’etichetta discografica Sugar music, di Caterina Caselli -che Elisa aveva conosciuto nel 1995, quando aveva 16 anni, strappandole un provino ed un contratto- insieme con Corrado Rustici, già produttore di Adelmo Fornaciari “Zucchero”, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni. Era stato registrato, nel 1996, nei Rocky Road Studios e Fantasy Studios di Berkley, in California. Si aggiudicherà tre dischi di platino. Labyrinth sarà in vetta alla classifica musicale nazionale: dal dicembre successivo al febbraio 1998. Tra le 11 tracce contenute vi era anche l’inedito Cure Me, che invece era stato inciso nello studio Condulmer di Venezia.

Il titolo dell’album prendeva spunto dai tubi, “Pipes”, della fabbrica di carbone che la cantautrice, da bambina, vedeva dalla finestra sua cameretta, a Monfalcone, in provincia di Gorizia, e dai fiori, "Flowers", disegnati sulla parete della stanza, simbolo della sua infanzia. Dal rilascio dell’album alla fine del 1997, Elisa se la doveva vedere con tormentoni di livello internazionale come: Barbie girl, del gruppo danese Aqua; Around the world, del duo francese Daft Punk, all’esordio; Tubthumping, della band britannica Chumbawamba; Laura non c’è, di Filippo Neviani, “Nek”; El talisman, della spagnola Rosana Arbelo Gopar, alias “Rosana”; Confusa e felice, di Carmen Consoli; Primavera, di Marina Rei. Nel 2001, il 3 marzo, sempre all’Ariston, avverrà la consacrazione definitiva del talento di Elisa, quando si aggiudicherà l’edizione numero 51 del festival di Sanremo con il pezzo Luce -sottotitolato Tramonti a nord-est, quale riferimento alla sua natia Trieste- che sarà anche il primo cantato nella lingua di Dante Alighieri, composto in inglese e poi tradotto, con la collaborazione di Zucchero, che otterrà anche il premio della critica.